“Le leggi per controllare e punire i cosiddetti fannulloni già esistono” e comunque “non dimentichiamo che gli statali sono vincitori di concorso”.
Lo ha detto domenica 24 gennaio Renata Polverini, deputata di Forza Italia, parlando alla trasmissione di Rai 2 “L’Arena”.
“Quando parliamo dei dipendenti pubblici non dobbiamo dimenticare che si ha a che fare con persone alle quali affidiamo la nostra sicurezza, salute e istruzione: troppe volte la demagogia messa in campo dal presidente del consiglio rischia di far apparire tutti i dipendenti pubblici come coloro che si comportano sempre come non devono”, ha dichiarato la deputata forzista.
L’ex governatore del Lazio, ritiene, quindi, che “Renzi e Madia hanno annunciato un provvedimento che poi nei fatti si sono dovuti rimangiare proprio perché già esiste. Fermo restando che sicuramente chi si assenta dal posto di lavoro senza motivazione valida va punito, per i tempi di licenziamenti dobbiamo anche tener presente che si tratta di persone che hanno vinto un concorso pubblico e anche per questo devono avere la possibilità di difendersi”, ha concluso Polverini.
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Senza entrare nel merito della polemica, ricordiamo che La Tecnica della Scuola ha già trattato questo argomento: “basterebbe che la Pubblica Amministrazione si limitasse a funzionare correttamente e mettesse in atto le procedure già previste dal nostro ordinamento”, è stato scritto pochi giorni fa a proposito dei licenziamenti “lampo” introdotti dal Governo.
In particolare, abbiamo rilevato, sembra quasi che “che sindacati e Governo non sappiano che la legge attuale prevede già la possibilità (anzi la necessità) di sanzionare con il licenziamento la cosiddetta “falsa attestazione in servizio” che è espressamente prevista dall’articolo 69 del decreto 150/2009 (il cosiddetto “decreto Brunetta”)”.
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