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Licenziati 100 insegnanti con falsi titoli di specializzazione

La vicenda ha inizio nella provincia di Modena. Non è chiaro se in seguito a controlli di routine, o su iniziativa di un dirigente scolastico (il cui nome viene mantenuto segreto, probabilmente si temono ritorsioni) che, alle proteste di insegnanti, scavalcati in graduatoria da colleghi con titolo di specializzazione rilasciato dal Ciferp – Centro italiano di formazione e ricerche in psicomotricità, dà seguito ad alcune indagini. Scopre così che il Ciferp, con sede a Bari aveva dichiarato una convenzione, con l’Università di quella città, risultata falsa, così come i timbri apposti sui documenti.
Il Ciferp si difende affermando di essere estraneo all’intera vicenda: sconosciuti avrebbero utilizzato il nome del centro di formazione per portare a segno la truffa.
Il Ministero viene informato della vicenda e il 24 marzo scorso, a firma del direttore generale Alberto Bottino, emana una circolare che sollecita i dirigenti scolastici al controllo degli attestati di specializzazione presentati dagli insegnanti.
I controlli sono ancora in corso, ma già, solo nella provincia di Napoli, sono stati licenziati settantacinque docenti. Altri licenziamenti si contato nelle province di Avellino e Salerno.
Da Modena, con cinque licenziamenti, il controllo si sta rapidamente effettuando in tutta Italia.
Una truffa che è costata molto cara agli insegnanti coinvolti. Licenziamento a parte, sembra che per ottenere l’attestato, abbiano sborsato circa trenta milioni di lire.
Il deputato della Commissione Cultura della Margherita, Giuseppe Gambale, in un’interrogazione al Ministro Moratti, chiede se siano stati effettuati tutti i necessari controlli e se è stata attivata l’Autorità Giudiziaria.
Dichiara Gambale: " Bisogna fare la massima chiarezza sui corsi di sostegno da anni ormai al centro di scandali e business milionari. Gli insegnanti, pur di ottenere un posto di lavoro , attraverso la corsia preferenziale del sostegno, hanno danneggiato non solo gli alunni ma anche gli altri docenti che si sono visti scavalcare nelle graduatorie".

Giorgio Veneziani

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