Intervenuto all’interno della trasmissione Non Stop News a Rtl1025 stamattina, 4 aprile, Davide Giacalone, giornalista e scrittore, ha discusso a proposito della proposta, che sembra starsi concretizzando, di istituire un nuovo indirizzo alla scuola secondaria di secondo grado, il liceo del Made in Italy.
Giacalone ha iniziato facendo notare con ironia, come abbiamo fatto anche noi, che la denominazione in inglese di questo indirizzo stona con l’intenzione di alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia di presentare un disegno di legge per “mettere al bando” parole ed espressioni straniere. “Evidentemente era un modo per far parlare d’altro e non ha funzionato”, ha commentato.
Poi ha proseguito così: “Buona o cattiva idea? Ogni forma di scuola è una buona idea. Il Made in Italy, che si traduce in ciò che l’Italia produce e inventa, spopola nel mondo nell’agroalimentare e nella moda, ma anche nella meccanica, nella chimica, nell’elettronica. Il Made in Italy non è solo piatti o bicchieri di vino”, ha tenuto a precisare.
“Potete creare tutti i nomi che volete, ma nessuna di queste idee funzionerà mai se il sistema non controlla puntualmente, periodicamente, ossessivamente l’andamento della formazione, la formazione dei docenti, la loro selezione, il premio a quelli che fanno bene il loro mestiere, l’indicazione dell’uscita a coloro che non sanno insegnare e la selezione degli studenti”, questa l’opinione del giornalista, che crede che bisogna fare molto per migliorare la scuola italiana prima di creare nuovi indirizzi di studio.
“Se si fanno le liste a esaurimento per entrare tutti in cattedra o esami finali in cui passa il 99% degli studenti è una fregatura”, ha concluso durissimo Davide Giacalone.
Il dibattito a proposito di ciò è ritornato ad essere di strettissima attualità dopo le parole pronunciate ieri dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni Vinitaly. La premier ha esordito cercando di capovolgere i luoghi comuni che esistono da sempre attorno a licei e istituti tecnici: “In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori, dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco nel mondo del lavoro più alto di quella che danno altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, questo è il liceo!”.
“Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura, di quello che questi ragazzi sono in grado di tramandare e portare avanti. Ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al ‘liceo del made in Italy’, che spieghi il legame profondo tra la nostra cultura e la nostra identità, la cosa più preziosa che abbiamo”, ha concluso con orgoglio.
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