Intervenuta oggi, 3 aprile, al Vinitaly a Verona, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato nuovamente, davanti a un gruppo di studenti di un istituto agrario, della possibile introduzione di un nuovo percorso di studi, il liceo del Made in Italy. Lo riportano l’Ansa e Adnkronos.
Meloni ha esordito cercando di capovolgere i luoghi comuni che esistono da sempre attorno a licei e istituti tecnici: “In un mondo in cui è stato detto che se avessi scelto il liceo avresti avuto un grande sbocco nella tua vita, e se invece avessi scelto un istituto tecnico avresti avuto opportunità minori, dimentichiamo che in questi istituti c’è una capacità di sbocco nel mondo del lavoro più alto di quella che danno altri percorsi di formazione. Per come la vedo io, questo è il liceo!”.
“Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura, di quello che questi ragazzi sono in grado di tramandare e portare avanti. Ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al ‘liceo del made in Italy’, che spieghi il legame profondo tra la nostra cultura e la nostra identità, la cosa più preziosa che abbiamo”, ha concluso con orgoglio.
A fine agosto, in piana campagna elettorale, parlando il 31 agosto a Termoli, in provincia di Campobasso, Giorgia Meloni, disse di volere “in Italia un liceo del made in Italy che formi i giovani per dare continuità ad una serie di settori della nostra economia che rischiano di essere totalmente perduti”.
Secondo Meloni “siamo in un tempo in cui il marchio Italia è considerato il terzo marchio per riconoscibilità al mondo, siamo in una stagione in cui tutti vogliono comprare prodotti italiani e l’Italia che ha fatto rispetto a questo? Ha svenduto marchi italiani”.
Paola Frassinetti, a fine ottobre, nel giorno della sua nomina a sottosegretaria all’Istruzione, alla Tecnica della Scuola disse che quello del Made in Italy “è un liceo che dovrebbe formare i giovani da inserire in settori della nostra economia che rischiano di sparire, rilanciando nel contempo il cosiddetto ‘marchio Italia’ che è sinonimo da sempre di qualità”.
La proposta del Governo non pare essere molto gradita dal Movimento 5Stelle: “Il dualismo tra istituti tecnici e licei di cui ha parlato oggi Giorgia Meloni al Vinitaly rappresenta un modo vecchio di pensare alla scuola, che ripropone un dibattito che non fa bene né ai licei né agli istituti tecnici. L’idea di creare un liceo ‘del made in Italy’ è l’ennesima trovata di propaganda, quando invece è indispensabile valorizzare nuove figure tecniche specializzate con il coinvolgimento e la messa in rete delle aziende. Ad ogni modo visto che Meloni ha parlato di scuola le segnaliamo un appuntamento importante: il prossimo 11 aprile è calendarizzata alla Camera la nostra mozione che chiede al Governo di fare un passo indietro sulla possibile chiusura di quasi 700 istituti scolastici sul territorio italiano, sullo spaccamento del sistema scolastico nazionale con la proposta Calderoli sulle autonomie, e di fare di più per valorizzare prof e personale scolastico. Se le sta a cuore la scuola pubblica italiana non faccia solo annunci spot ma dica ai suoi in Parlamento di agire concretamente a sostegno della comunità scolastica”, così si sono rivolti alla presidente del Consiglio gli esponenti M5S in commissione Istruzione alla Camera e al Senato.
A loro ha risposto Carmela Bucalo, membro della commissione cultura del Senato e responsabile della Scuola di Fratelli d’Italia: “Le dichiarazioni rilasciate oggi dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle sul Liceo del Made in Italy, sono la riprova che il Movimento sa solo attaccare in maniera strumentale senza avere né prospettiva futura né finalità di costruzione politica. Il Liceo del Made in Italy è una alternativa importante per dare una opportunità di grande rilievo ai giovani con la creazione di una figura altamente specializzata a sostegno e a tutela dei prodotti Italiani. Consiglio ai colleghi del M5S, invece di continuare a fare inutili attacchi, di impegnare il tempo speso in polemica sterile nella lettura del disegno di legge presentato al Senato. Un atto alla cui base sta l’idea di far conoscere i prodotti italiani che rappresentano un’eccellenza nel mondo non solo attraverso la promozione ma anche attraverso l’attività di figure altamente specializzate nel campo giuridico che sappiano promuovere e tutelare i prodotti in un mercato sempre più competitivo”.
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