Un’altra scuola romana è stata occupata dai propri studenti: si tratta del liceo Enzo Rossi. Come riporta Fanpage.it, stamattina alcuni alunni hanno deciso di protestare così contro la scuola azienda, per maggiori fondi destinati alla scuola pubblica anziché alla guerra e per la Palestina libera.
“Abbiamo voluto prendere questa decisione coraggiosa: una protesta forte per posizionarsi politicamente rispetto a tutto ciò che sta accadendo dentro e fuori il nostro Paese”, hanno scritto gli studenti in una nota. “In continuità con scienze politiche, e con le scuole occupate in solidarietà del popolo palestinese, contro il sostegno del nostro governo e delle istituzioni universitarie ad Israele, contro l’occupazione del territorio palestinese che va avanti da più di 75 anni”, scrivono gli studenti. “Contro un governo e politiche che negli ultimi 30 anni continuano ad investire nel privato. E “contro una scuola azienda/gabbia”, ripete il movimento Osa.
Ennesima occupazione scolastica a Roma
Proprio nella notte tra domenica 12 novembre e lunedì 13 novembre alcuni studenti sono entrati in un altro liceo di Roma, il Visconti, occupandolo, affiggendo lo striscione: “Visconti occupato”.
“Lo facciamo per le condizioni in cui versa l’istituto, ma non solo: anche per tutti gli e le studenti che si sono mobilitati in questi anni. Non vogliamo una rottura con i docenti, ma chiedere loro di ascoltarci. Per quanto estrema possa sembrare, la nostra protesta nasce dal desiderio e dalla necessità di intraprendere un percorso condiviso tra studenti, professori e genitori, nell’interesse della scuola pubblica e di chi la vive ogni giorno”, questo è quanto si legge in una nota inviata dal Collettivo Visconti Unito.
Dalla mancanza di fondi per la scuola pubblica alla repressione delle manifestazioni, dal ruolo del nostro Paese negli attuali conflitti all’uso dei finanziamenti del PNRR, fino alle condizioni dell’edilizia dei licei. “Il nostro è parte del patrimonio culturale della città e palazzo di rilevanza storica, ma non è ammissibile che crollino i soffitti. Inoltre manca ancora la rampa di accesso per persone disabili, il cui progetto è stato approvato lo scorso anno”.
“Gli studenti vengono incoraggiati a competere sfrenatamente con i loro compagni, in una brutale selezione darwiniana che premia chi eccelle e lascia indietro chi ha difficoltà. Le modalità di valutazione sono incrementate, ma non servono al nostro apprendimento: ci caricano soltanto di ansia e incertezza. Così come non vogliamo i PCTO (ex alternanza scuola-lavoro) e ne chiediamo l’abolizione, anche dopo le morti di Lorenzo, Giuseppe e Giuliano, avvenute poco più di un anno fa”, questi alcuni dei problemi portati all’attenzione dai ragazzi.