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Liceo Made in Italy e abolizione liceo socio economico, perché non trovare una via intermedia?

Il recente disegno di Legge sul Made in Italy, approvato dal Governo lo scorso maggio, prevede l’istituzione, a partire dall’anno scolastico 2024/2025 del nuovo “Liceo del made in Italy”.

AEEE Italia, l’Associazione Europea per l’Educazione Economica, che da anni promuove l’insegnamento dell’economia e dell’educazione finanziaria, ha avviato un confronto pubblico su questo importante provvedimento.

Da una parte viene accolta con piacere la scelta di creare un nuovo indirizzo di studi in cui viene riconosciuta la centralità delle discipline economiche, ormai indispensabile chiave di lettura della realtà, sempre più globalizzata, in cui viviamo e lavoriamo. In particolare, non convincono le critiche di chi paragona il liceo del made in Italy a un Istituto tecnico economico. Nei percorsi AFM (Amministrazione Finanza e Marketing) si diplomano figure con approfondite competenze in ambito amministrativo e contabile, specializzate nella gestione della contabilità, generale e sezionale (magazzino, fornitori, clienti,…) e con un solido background anche in materia di investimenti finanziari e di marketing, al fine di proporre al mercato del lavoro un tecnico in grado di operare a 360 gradi nella funzione amministrazione di ogni tipo di impresa.

Al contrario il Liceo del Made in Italy propone nel proprio quadro orario discipline aziendali differenti da quelle studiate nei corsi AFM: economia e gestione delle imprese del Made in Italy, modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare, Made in Italy e mercati internazionali.

Si tratta di insegnamenti non immediatamente professionalizzanti, ma volti a creare figure di quadri intermedi pronti a offrire il loro contributo, in termini di definizione della strategia aziendale, nelle piccole medie imprese italiane che troppo spesso soffrono della mancanza di un management lungimirante.

Lo scopo ambizioso dichiarato dal Governo è quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per analizzare gli scenari storico-geografici e artistici e comprendere le interdipendenze tra fenomeni internazionali, nazionali e locali, con particolare riferimento all’origine e allo sviluppo dei settori produttivi del Made in Italy.

Se questi aspetti sono sicuramente positivi, AEEE non condivide assolutamente la previsione di assorbimento del Liceo Economico Sociale (LES), spesso definito come “liceo della modernità”, che negli ultimi anni ha intercettato sempre maggiori adesioni fra gli studenti che si iscrivono alla Scuola di Secondo grado. L’assorbimento del LES comporterebbe un grave impoverimento dell’offerta formativa della nostra scuola, venendosi a perdere figure con un solido background sociale, economico e giuridico.

La proposta di AEEE è quella di costituire un autonomo Liceo Economico con un biennio comune e un secondo biennio/quinto anno con due diverse curvature: Economico sociale e Made in Italy.

Per avviare la discussione su questi temi sul sito di AEEE è stato creata una pagina dedicata con la possibilità di inserire anche commenti in proposito.

https://aeee-les-madeinitaly.blogspot.com/2023/07/tra-les-e-liceo-del-made-in-italy.html

Invitiamo tutti gli stakeholders a partecipare al dibattito.

Fabio Banderali

Presidente di AEEE Italia

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