Liceo Made in Italy e filiera tecnologico-professionale sono le due questioni che, in questo periodo, stanno tenendo con il fiato sospeso molti docenti e dirigenti scolastici e altrettante famiglie di studenti della scuola secondaria.
Il motivo è presto detto: entro pochi giorni prenderanno avvio le iscrizioni per il 2024/25 e i punti interrogativi sono ancora tanti.
A sottolineare l’incertezza della situazione è, fra gli altri, la segretaria di Cisl Scuola Ivana Barbacci che dichiara: “Non sono certo le condizioni migliori quelle che vedono le scuole, in questi giorni, valutare la possibilità di ampliare l’offerta formativa da proporre agli studenti e alle famiglie, aggiungendo nel proprio percorso di studi anche l’opzione del Liceo del Made in Italy. La valutazione di questa opportunità va fatta in tempi molto stretti, vi è incertezza sulla possibilità di mantenere gli indirizzi economico-sociali attualmente in essere: da qui la preoccupazione dei collegi dei docenti, messi di fronte a scelte da compiere in poche ore senza aver ben chiare le prospettive”.
“Fortunatamente – aggiunge Barbacci – la versione iniziale del disegno di legge, che vedeva il liceo del made in Italy come alternativa secca all’opzione economico sociale, è stata modificata nel senso indicato dalla Cisl Scuola, lasciando la possibilità di mantenere comunque questa opzione, fermo restando il numero complessivo dei corsi attivati nei Licei delle Scienze Umane”.
E anche sulla sperimentazione della Filiera tecnico-professionale Ivana Barbacci e il suo sindacato: nutrono più di un dubbio: “Anche in questo caso si deve agire in tempi molto stretti, il che non aiuta ad assumere decisioni consapevoli; si deve decidere se impegnarsi in percorsi complessi senza aver avuto la possibilità di approfondire, riflettere, valutare adeguatamente opportunità, benefici, costi e ricadute”.
“Le buone riforme – conclude la segretaria di Cisl Scuola – richiedono una solida alleanza fra scuola e territorio e una grande capacità di ascolto da parte del legislatore. Al contrario, prevale da tempo una sorta di protagonismo egocentrico da parte di governi e maggioranze di turno, a scapito della qualità dell’azione riformatrice”.
E che il problema dei tempi sia serio lo ha ben compreso anche il Ministero tanto che sono state anche disposte un paio di deroghe.
Una riguarda la sperimentazione della filiera tecnologico-professionale: in un primo momento le scuole avrebbero dovuto registrare la propria adesione entro il 30 dicembre, ma adesso il termine è stato spostato al 12 gennaio.
E anche le iscrizioni al Liceo Made in Italy potranno partire qualche giorno dopo e cioè il 23 gennaio anziché il 18.
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