Attualità

Liceo Made in Italy: lo stop del Consiglio di Stato è solo provvisorio (come avevamo già scritto)

Con un comunicato stampa di poche righe il Ministero dell’Istruzione interviene sulla questione del parere del Consiglio di Stato sul Regolamento per il nuovo Liceo Made in Italy.
Dice il Ministero: “Sta girando la notizia di un presunto stop del CDS al Liceo del Made in Italy (riportata anche su siti importanti) ma la realtà non è questa. Il parere del CDS è interlocutorio e non definitivo”.

Per quanto ci riguarda, la notizia che avevamo dato due giorni era titolata  “Il CdS sospende il parere” e in essa veniva ampiamente chiarito che la sospensione era dovuta soprattutto alla mancata acquisizione del parere della Conferenza Stato-Regioni che, sottolinea il Ministero, è pienamente favorevole.
Va però rilevato che il parere della Conferenza è stato espresso solamente nella giornata del 12 settembre, fatto che spiega la sospensiva decisa a suo tempo dal Consiglio di Stato.

Va detto che il Regolamento era stato esaminato a fine maggio dal CSPI che aveva formulato un parere favorevole.
Adesso il Regolamento potrà essere adottato in via definitiva e quindi per il 2025/26 tutto dovrebbe funzionare regolarmente.
Al momento delle iscrizioni degli alunni vedremo se effettivamente questa novità che il Governo considera quasi epocale sarà effettivamente apprezzata e accolta con interesse dagli studenti e dalle famiglie: quest’anno, infatti, le iscrizioni sono state complessivamente circa 500 e hanno consentito la formazione di una manciata di classi tutta Italia.

La vicenda dovrebbe servire per considerare con cautela le altre novità attese che necessitano dell’intervento del Consiglio di Stato.
Ci riferiamo in particolare alla riforma del voto di condotta e delle norme sulle sospensioni degli studenti contenute in un disegno di legge che, forse, potrebbe essere approvato dalla Camera entro questo mese ma che necessita di un Regolamento che dovrà essere adottato entro 6 mesi dalla approvazione della legge previa acquisizione del parere del Consiglio di Stato.

Reginaldo Palermo

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