All’indomani della vittoria del centrodestra alle elezioni del 25 settembre è partita un’occupazione in uno dei licei più rinomati di Milano, il Manzoni, proprio al fine di protestare contro il futuro Governo a guida Giorgia Meloni e il sistema dell’alternanza scuola lavoro. Gli “occupanti” sono stati sommersi dalle critiche di coloro che hanno fatto notare che la vittoria della destra è frutto della volontà dei cittadini, espressa democraticamente.
Dopo due giorni la protesta, che ha fatto molto “rumore”, è rientrata. Hanno fatto notizia, in ogni caso, le scritte che sono comparse sui muri dell’istituto, alcune delle quali molto indecorose, contro i leader del centrodestra Meloni e Salvini. Quest’ultimo ha anche ripreso il fatto sui suoi social, condannando il gesto.
A poco più di una settimana dalle agitazioni studentesche, è arrivato il momento di contare i danni. Come riporta La Repubblica, è stato applicato il regolamento: non essendo possibile individuare né gli autori né i responsabili dell’occupazione si richiede “a tutti gli studenti un contributo per il ripristino delle strutture danneggiate”.
I ragazzi, dal canto loro, si sono dimostrati disponibili a coprire loro le scritte. Ma ciò è stato escluso per problemi di sicurezza e assicurazione. “E’ impensabile che lo facciano perché potrebbero farsi male, potrebbe accadere qualcosa che li mette in pericolo. Inoltre la nostra scuola è un bene architettonico e ogni intervento dev’essere autorizzato”, ha spiegato un membro del consiglio d’istituto al Il Fatto Quotidiano.
Si è pensato a rimuovere tutte le scritte conservando solo quella realizzata in palestra (“Stop alternanza”) per ridurre la spesa per l’intervento. Ma la decisione è stata categorica: cancellare tutto per “non creare precedenti”.
A pagare per pulire i muri imbrattati saranno così le famiglie degli studenti. I lavori saranno svolti durante le vacanze di Natale. Questi, però, non sono contenti. Secondo loro si sta agendo celermente in quanto la questione ha assunto rilevanza nazionale ed ha a che fare con il decoro. Sulle condizioni dell’edificio scolastico, che riporta diverse carenze, nessuno sembra mettere bocca: “Per questioni di decoro si agisce sempre in fretta, per intonaci che crollano e maniglie dei bagni che non funzionano non c’è fretta”, hanno detto a La Repubblica.
“Dal momento che non sono usciti i responsabili diretti – ha continuato il membro del consiglio – abbiamo deciso che dovranno pagare tutti i genitori. Non sappiamo ancora come faremo rispettare questa disposizione ma questa è la nostra intenzione”.
La minaccia di assegnare 5 in condotta a chi è rimasto dormire nella scuola tra il 26 e il 27 settembre si è risolta in un nulla di fatto: non è stata mai consegnata una lista degli “occupanti”, che quindi sono impossibili da identificare.
È consistente la lista dei danni arrecati al liceo romano Virgilio a seguito dell'occupazione studentesca…
"Prosegue il nostro impegno a favore degli studenti con disabilità. Abbiamo ottenuto in Manovra altri 134…
E’ morto all'ospedale Sant'Anna di Cona (Ferrara) l'insegnante di 43 anni che il 9 dicembre…
Il 18 dicembre, presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, è stato presentato il Piano…
Si parla ancora di occupazioni, in particolare di quella che ha avuto luogo in un…
Non si placa la polemica circa l'annullamento dell'invito, da parte del Comune di Roma, al…