Categorie: Didattica

Liceo scientifico senza latino, è boom studenti perché è come loro: light

Se negli ultimi anni le iscrizioni al liceo classico hanno subito un crollo senza precedenti, sembra non essere toccata la stessa sorte al liceo scientifico.

A ben vedere, però, il successo che lo scientifico riscuote tra i giovani studenti ad un passo dalle scuole superiori è principalmente dovuto ai due indirizzi cosiddetti light, perchè privi dell’insegnamento del latino, entrambi figli della nota riforma Gelmini entrata in vigore tra il 2010 e il 2011.

La riorganizzazione dell’assetto scolastico, grazie alla riforma, ha dato vita, sulle ceneri della vecchia sperimentazione del liceo scientifico tecnologico (seppur con molta meno didattica pratica in laboratorio), a due nuove tipologie di scientifico.

Quello delle scienze applicate, con più ore di fisica e scienze, e quello sportivo, con più ore da dedicare alle discipline motorie a discapito della vecchia lingua latina.

Questi nuovi indirizzi hanno catturato l’attenzione e sono divenuti la scelta di numerosi ragazzi: basti pensare che un terzo delle iscrizioni totali allo scientifico è destinata a riempire i banchi dei due giovani indirizzi: alcune stime indicano circa 43.000 preferenze.

Come provare a spiegare questo successo? Sicuramente l’assenza del latino ha un ruolo determinante.

Gregorio Iannacone, dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici, parla di “tendenza ad evitare le discipline più difficili”.
Il latino, infatti, è probabilmente la materia che spaventa più di ogni altra la maggior parte degli studenti, nonostante negli ultimi anni sono numerose le scuole medie nelle quali si sta reintroducendo qualche ora di grammatica latina.

Molti studenti credono che la difficoltà del liceo stia tutta lì, dunque in un certo senso si illudono che i due indirizzi siano più facili e agevoli dello scientifico tradizionale. In realtà non è così.

Certo, l’impianto scolastico resta comunque quello di un liceo, dunque presuppone da parte dello studente un valido metodo di studio, buone capacità di apprendimento e soprattutto una dose massiccia di buona volontà.

Inoltre, non è di certo evitando gli ostacoli e ricercando la via più facile che lo studente potrà trovare il proprio posto nella società.

Basti pensare all’università, dove esistono esami obbligatori e propedeutici, ma soprattutto a tutti quegli ambiti della vita in cui è impossibile ritrovarsi la strada spianata senza alcuno sforzo o spirito di sacrificio.

 

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Giulia Mirimich

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