La vicenda del liceo Spadafora (ME) è arrivata alla fine del primo tempo.
Nella mattinata dell’11 novembre gli ultimi studenti che dovevano ripetere l’esame di Stato hanno affrontato la prova orale; nelle prossime ore si conosceranno gli esiti e i voti conseguiti da ognuno.
Al termine delle prove alunni e genitori si sono lasciati andare ad un lungo applauso.
A chiudere gli esami è stata proprio la studentessa che aveva denunciato l’irregolarità (la docente interna aveva inviato agli studenti l’elenco degli argomenti dai quali sarebbe partito l’esame di ciascuno di loro).
L’USR aveva così deciso di far rifare le prove orali.
Sotto il profilo amministrativo la questione è quindi conclusa, almeno per gli studenti.
Non così per la docente che aveva fatto la “soffiata” agli esaminandi: sicuramente dovrà infatti affrontare un procedimento disciplinare e non è da escludere che anche la magistratura ordinaria possa interessarsi alla vicenda.
Per il momento – come riporta l’Ansa – la famiglia della studentessa che ha presentato l’esposto ha deciso di non intervenire anche se l’avvocata Maria Chiara Isgrò, che la assiste, ha anticipato che nelle prossime ore verrà diffuso un comunicato ufficiale.
Nei canali social, invece, continuano le prese di posizione di docenti che giustificano il comportamento dell’insegnante che aveva aiutato gli studenti.
Fra i tanti commenti che abbiamo letto, uno ci ha colpiti particolarmente e ne riportiamo un piccolo stralcio.
“Non ti conosco ma ti voglio bene. Come voglio bene a chiunque cerchi in ogni modo di aiutare i propri figli. Perché gli studenti, per chi insegna con passione, sono come figli.
E i tuoi studenti sono stati, e sono ancora, figli tuoi. Tutti. Anche quella figlia che, senza soffermarsi forse sul male che ti stava facendo, ti ha tradita”.
E, a proposito della ragazza che aveva deciso di denunciare l’accaduto, la stessa utente scrive senza difficoltà che “ha innescato questo meccanismo incredibile”. “Ma – avverte infine – la vita risponderà a tutti”.
Siamo insomma al capovolgimento di quei valori e principi che dovrebbero essere trasmessi e praticati a scuola: la docente che commette un illecito viene esaltata come persona che ama profondamente i suoi alunni, la studentessa che denuncia l’irregolarità diventa una traditrice e si arriva persino ad augurarsi che la vita faccia giustizia di chi tradisce e riconosca i meriti di chi non sta alle regole.
La “morale della favola” è a dir poco drammatica ed è talmente incredibile che sembra persino inventata, ma purtroppo non è così.