La Camera di recente ha detto sì alla proposta di legge che abilita all’utilizzo e alla valorizzazione delle competenze non cognitive in ambito didattico.
L’obiettivo e i contenuti della proposta
La proposta prevede, come anticipato dal nostro direttore Alessandro Giuliani, una sperimentazione strutturata e inclusiva che valorizzi delle sempre più rilevanti competenze extradisciplinari: l’obiettivo dichiarato nella legge è quello di incrementare le cosiddette ‘life skills’, quelle abilità che portano a comportamenti positivi e di adattamento, che rendono l’individuo capace di far fronte efficacemente alle richieste e alle sfide della vita di tutti i giorni.
Nella pratica, si tratta di un saper vivere che si riscontra nella capacità di gestire le emozioni, ma anche la gestione dello stress, la comunicazione efficace, l’empatia, il pensiero creativo e quello critico, oltre che l’abilità di prendere decisioni e risolvere problemi: di fatto, parliamo di quello che comunemente viene riassunto con il termine problem solving.
La proposta di legge introduce, quindi, l’avvio a partire dal prossimo anno scolastico di una sperimentazione nazionale triennale per attività finalizzate allo sviluppo delle competenze non cognitive nei percorsi delle scuole di ogni ordine e grado: per la sua attuazione è prevista anche un’attività di formazione dei docenti.
Il corso
Su questi argomenti il corso Life skills: competenze non cognitive a scuola, in programma dal 9 marzo, a cura di Anna Maria Di Falco.