Un intervento di Antonio Augenti sul tema del "lifelong learning" (imparare per tutta la vita) apre l’ultimo numero della rivista "Annali della Pubblica Istruzione": è il segno dell’attenzione che, da diverso tempo, l’Amministrazione scolastica sta dedicando, non sempre con risultati pari alle intenzioni ed all’impegno, al problema della costruzione di un sistema di conoscenze e competenze che possano fornire ai giovani strumenti per un proficuo inserimento in contesti professionali sempre più flessibili, complessi ed articolati.
Il saggio di Augenti introduce il dibattito che si sviluppa nel "cuore" della pubblicazione (n. 1-2 del 1999), interamente dedicato al tema delle competenze che, inevitabilmente, viene affrontato in stretta connessione con il dibattito sui problemi dell’autonomia, di quella didattica in particolare.
I diversi articoli che compongono il dossier affrontano il tema secondo prospettive ed angolature diverse e complementari.
Sulle competenze intese come vero e proprio "snodo dell’intero sistema formativo" interviene in apertura Giuseppe Cosentino, coordinatore del gruppo nazionale di lavoro sull’autonomia, mentre Livia Barbiero Corsetti sottolinea come la scuola dell’autonomia possa consentire un progressivo passaggio dalla scuola dei saperi e delle discipline alla scuola delle competenze.
Benedetto Vertecchi evidenzia poi la necessità di mettere mano ad una riorganizzazione complessiva dell’offerta formativa, mentre Roberto Maragliano descrive e delinea la "filosofia reticolare" che, superando la logica "a castello" dei sistemi gerarchizzati, caratterizza la scuola dell’autonomia.
Elena Bertonelli affronta le questioni dell’integrazione dei percorsi formativi e del padroneggiamento delle competenze e delle conoscenze, mentre Franco Frabboni ricorre alla triade "sapere – comprendere – inventare" per sintetizzare efficace gli obiettivi formativi che dovrebbero caratterizzare la "scuola delle competenze".
Il dossier si conclude con un articolo di Giaime Rodano che, efficacemente, sintetizza e riporta ad unità i diversi contributi, fra i quali vanno ancora ricordati quelli di Lucio Guasti, che valorizza la dimensione antropologica del processo di apprendimento, e di Saul Meghnaghi che descrive la competenza come intreccio di saperi ed abilità che operano in un contesto significativo.