Norberto Bottani riguardante l’uso delle LIM scrive: “In un periodo di serie restrizioni monetarie ci si può chiedere se l’investimento per le LIM sia la migliore decisione da prendere.
– I tradizionalisti, i bibliotecari, i documentalisti contestano l’abbandono delle lavagne tradizionali, dei libri, dei manuali e la transizione al virtuale, alle scuole WII. Questa resistenza e questa opposizione non sono sorprendenti. Tutti potevano pronosticarle. E’ nell’ordine della natura umana.
– Più sorprendenti, in un certo senso, le critiche degli esperti di TIC, dei fan delle TIC, degli appassionati delle nuove tecnologie, degli specialisti dell’informatica. Una parte di queste categorie, difficilmente stimabile per il momento, perché le indagini su questi argomenti finora sono scarsissime (non ne conosciamo), sostiene che sarebbe meglio investire in un computer per ogni studente (1-to-1) piuttosto che nelle lavagne multimediali. I soldi spesi per le LIM servono agli insegnanti, mantengono in vita artificialmente un’organizzazione scolastica ottocentesca, impostata sulle aule composte per classi di età, sulle discipline insegnante da specialisti, su ricatti sempre svolti con il ricorso ai voti: ti boccio se non mi dimostri che hai imparato quanto ti ho insegnano e come te l’ho insegnato.
Taluni colleghi usano le LIM come se fosse una lavagna tradizionale; altri invece come se fosse un proiettore” dichiara un insegnante americano nel blog Interactive Whiteboard Revolution”.
Si ricorda che Norberto Bottani, nato a Lugano il 26 luglio 1940, è un ricercatore di fama internazionale nel campo dell’istruzione. Dal 1997 è direttore dello SRED (Service de la recherche en éducation) del cantone di Ginevra. Dal 1976 al 1997 è stato direttore della ricerca educativa dell’OCSE, dove si è in particolare interessato degli indicatori internazionali dei sistemi d’istruzione.