Sulle scuole superiori e parte delle medie, la ministra dell’Istruzione è pronta a dare battaglia: vanno riaperte il prima possibile, nel senso che già a dicembre si farà del tutto per riattivare la didattica in presenza. Dopo la smentita per le dichiarazioni assegnatole sul quotidiano La Repubblica, Lucia Azzolina torna sull’argomento durante un’intervista andata in onda su Sette Storie su Rai Uno.
Il sacrificio della scuola sia breve
“Non possiamo immaginare a dicembre di avere strade affollate il pomeriggio” per compare i regali natalizi “e scuole superiori chiuse la mattina”, ha spiegato la titolare del dicastero dell’Istruzione.
Azzolina ha tenuto a dire che “nell’ultimo periodo le Asl sono andate in affanno: si è chiesto a tutti i settori del Paese di fare un sacrificio, e anche la scuola ha dato una mano, ma mi auguro che sia una parentesi brevissima. Gli studenti hanno diritto di stare il più possibile a scuola”, ha ribadito la ministra.
Una posizione che ripercorre quella del premier Giuseppe Conte, che a Lilli Gruber, a Otto e mezzo su La7, ha detto che le scuole andranno aperte “il prima possibile: l’istruzione dei nostri ragazzi è importante. Cercheremo di riaprirle prima di Natale”.
Messaggio chiaro: a gennaio tutti in classe
La responsabile del MI ha quindi spiegato che “serve prudenza ma se i contagi andranno giù, e ci sarà la possibilità di allentare alcune restrizioni: mi auguro che anche le scuole superiori vedano un ritorno graduale degli studenti in classe”.
“E dovremo essere cauti anche negli ultimi giorni dell’anno, quando le scuole saranno chiuse. Servirà prudenza da parte di tutti anche per proteggere le scuole”, ha concluso Azzolina.
Il messaggio è chiaro: a gennaio tutti gli alunni dovranno stare in classe, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori comprese.
Il Ministero: si lavora tutti verso lo stesso verso
Nella giornata di domenica 22 novembre, tra i tanti che hanno affiancato la titolare del MI nel ribadire che le scuole devono essere riaperte appena possibile, anche il dicastero dell’Istruzione ha tenuto a dire che “tutta la struttura ministeriale, insieme agli uffici territoriali, sta lavorando per riportare in classe quanto prima studentesse e studenti che al momento sono in didattica digitale”.
Dal palazzo bianco di Viale Trastevere MI hanno tenuto a dire che il concetto è stato espress “con chiarezza in questi giorni anche dal Comitato Tecnico Scientifico del Ministero della Salute e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: una chiusura prolungata delle scuole possa produrre un impatto negativo sui nostri studenti, dal punto di vista psicologico e della dispersione scolastica”.