Attualità

Linee guida anti-covid: che fine farà la didattica a distanza?

Fra pochi giorni inizia il nuovo anno scolastico e fra poco più di due settimane prenderanno anche avvio le lezioni, ma ancora non c’è chiarezza su alcune questioni importanti.
Per esempio non si sa di preciso che fine farà la didattica a distanza (o meglio la didattica digitale integrata).
La questione è un po’ complicata perché le linee guida di inizio agosto e la stessa nota ministeriale di pochi giorni fa non fanno cenno al problema.
Ma c’è chi fa osservare che il comma 4 dell’articolo 3 del DL 52/2021 recita esattamente:  “Gli alunni delle scuole primarie, delle  scuole  secondarie  di primo e secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale in isolamento ai sensi dell’articolo 10-ter in  seguito all’infezione da SARS-CoV-2, possono seguire  l’attività scolastica nella modalità della didattica digitale integrata su richiesta della famiglia o dello studente, se maggiorenne”.
Tale disposizione sembra prescindere dalla situazione di emergenza.
D’altronde la stessa nota ministeriale dello scorso 19 agosto fa un elenco accurato delle disposizioni di legge che cessano di essere in vigore a decorrere dal 1° settembre ma non fa alcun riferimento al 4° comma dell’articolo 3 di cui abbiamo detto.

C’è però un problema di non semplice soluzione perché il CCNI del 25 ottobre 2020 che regolamenta l’attività di didattica a distanza lega tale attività allo stato di emergenza.
E siccome lo stato di emergenza è venuto a cessare il 1° aprile, non c’è più ragione di organizzare le attività scolastiche con la modalità della didattica a distanza.

“La situazione – commenta Mario Rusconi, presidente dell’ANP Roma – è piuttosto confusa e da qualche giorno riceviamo richieste di aiuto da parte di molti colleghi dirigenti scolastici. Abbiamo chiesto al Ministero di intervenire per chiarire la questione, ma per il momento non abbiamo ancora avuto una risposta”.
Aggiunge ancora Rusconi: “Credo che sarebbe necessario che il Ministero fornisca qualche indicazione in modo da evitare comportamenti difformi nei diversi territori”.

Reginaldo Palermo

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