Sono finalmente state diffuse dall’ISS, lo scorso venerdì’ 5 agosto, le linee guida alle quali le scuole dovranno uniformarsi per quanto concerne il rientro a scuola alle prese con il Covid. Come riporta il documento, che riguarda le scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione, la protezione del volto sarà obbligatoria solo per lavoratori “e alunni che sono a rischio di sviluppare forme severe di COVID-19” e attraverso mascherine FFP2.
Che fine hanno fatto gli impianti di aerazione?
Da più parti sono arrivati i commenti a queste indicazioni, con molti docenti, studenti e genitori che hanno esultato per la fine dell’obbligo di indossare la mascherina anti Covid tra i banchi di scuola. Ma secondo il Direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti non c’è da essere felici perché, a suo avviso, la situazione non è cambiata poi così tanto.
Bassetti ha lamentato innanzitutto l’assenza di linee guida specifiche nel documento e l’ennesimo ricorso alla semplice misura delle “finestre aperte”: “Nel protocollo si parla di ‘finestre aperte’ come la principale forma di precauzione contro la diffusione del virus. Nessuna menzione o investimento sulla ventilazione forzata”, ha continuato. In effetti il fatto che la mancanza di impianti di aerazione nelle scuole dopo più di ben 2 anni di pandemia non sia stata citata dal documento in questione è molto opinabile.
Mascherine a scuola a discrezione delle scuole
Attraverso i suoi canali social il professore ha cercato di fare chiarezza: “Ieri tutti (o quasi) a esultare per la fine dell’obbligo delle mascherine a scuola. Ma chi ha esultato ha letto il documento dell’ISS?”, ha scritto in modo provocatorio.
Proprio a proposito delle mascherine, poi, l’affondo: “Per la mascherina poi non si dice che si userà più ma semplicemente che decideranno autonomamente le scuole sulla base dell’evoluzione epidemiologica. Quindi? Si cambia tutto per non cambiare niente. La circolare non è chiara e sibillina. Si parla di quadro epidemiologico e si lascia ampia discrezionalità alle scuole che, per evitare di prendersi la responsabilità, faranno utilizzare le mascherine agli alunni esattamente come nel 2020 e nel 2021. In sostanza è rimasto tutto come era. Siamo davanti – ha aggiunto il dottore – alla classica ‘cosa all’italiana’ dove si dice una cosa e se ne fa un’altra. Che le cose siano cambiate per gli alunni è una balla detta in chiave elettorale. Bisognava essere più chiari come nel resto d’Europa dove i ragazzi non mettono le mascherine da mesi. Seguendo il metro delle infezioni da ottobre c’è il rischio di rivedere le mascherine fisse, anche perché ci sarà un aumento fisiologico dei contagi. Un film già visto. È da tre anni che ormai va in scena!!!”.
Insomma, secondo Bassetti gli studenti, visto il tipico aumento di contagi Covid che si aspetta per settembre-ottobre, finiranno per dover portare comunque la mascherina. Ciò che insinua l’infettivologo è che siano state pubblicate queste linee guida, arrivate quasi a ridosso dell’apertura delle scuole, a mo’ di contentino, prive di indicazioni chiare e soprattutto, definitive.