Le nuove Linee guida per l’Educazione Civica spostano l’attenzione dall’ambiente alla sostenibilità, abbracciando una visione più ampia. Cosa bisogna fare per programmare le attività di Educazione Civica? Risulta fondamentale integrare progetti multidisciplinari e collaborare con i propri colleghi. VAI AL CORSO
Fra i vari modelli sperimentati, il MIM ha scelto un modello a puzzle, ad assemblaggio di contenuti delle varie discipline; forse anche perché, a fronte di notevoli ed esemplari buone pratiche verticali e trasversali, di significative collaborazioni con Enti e associazioni, alcune scuole non hanno avviato granché, diversi docenti hanno disertato la collaborazione collegiale, scaricando sui referenti e sui docenti di “buona volontà” quello che era secondo la legge 92/19 un “obbligo educativo collegiale”. Con un calo di motivazione anche legato al silenzio del MIM.
Gli aspetti che incidono sono il rovesciamento della “filosofia” rispetto alle linee precedenti:
- Si adotta la logica prevalente oggi: l’individuo (e i suoi interessi, beni e proprietà) sono più importanti della società; il concetto di persona (peraltro poco presente nella Costituzione, alla quale si fanno riferimenti talora dubbi), sostituisce quello di cittadino in un’ottica di personalismo che poco ha a che fare con la Carta.
- La scuola, in collaborazione con la famiglia e le istituzioni, devono tendere a costruire l’Identità italiana, europea, occidentale. L’italo centrismo e l’eurocentrismo sostituiscono, in un mondo globalizzato e complesso, il dialogo fra culture e col resto del mondo, tranne un accenno alle carte e dichiarazioni dell’ONU.
- Il concetto di Patria è al centro quando nella Costituzione questo lemma viene usato solo 2 volte, in particolare nell’art 52 (la difesa della patria è sacro dovere del cittadino); si teorizza il “superamento delle ideologie” e la centralità della persona e dell’individuo, ma in realtà si ricade in altra ideologia: quella neoliberista, personalista, dell’individuo.
- Prevalgono i diritti e le responsabilità individuali sulla responsabilità sociale.
La cultura dell’impresa, l’iniziativa economica, la proprietà privata vista l’importanza fondamentale della responsabilità individuale che non può essere sostituita dalla responsabilità sociale.
- Il filone 2 non è più legato all’ambiente (che è il problema), ma a Sviluppo economico e sostenibilità (che comprende cultura della iniziativa privata, dell’assicurazione, del risparmio: pur nel rispetto di uomo e animali). Rovesciando: sembra che il problema del degrado ambientale e della qualità della vita sia un problema riconducibile a comportamenti individuali e non soprattutto al mancato controllo della politica sullo sviluppo economico non regolamentato.
- Il filone 1 è ristretto a Costituzione.
Nelle 33 ore dell’EC dovremmo affrontare senza ulteriori risorse:
- Lotta alla mafia e criminalità contro la persona (la criminalità come fatto individuale).
- Crescita economica nel rispetto del bene pubblico, privato, di ambiente e qualità della vita del cittadino.
- Ed. Salute come responsabilità personale e non sociale; corretta alimentazione, attività sportive contro le dipendenze.
- Ed. stradale contro l’aumento d’incidenti.
- “Rispetto della donna” come soluzione al problema della violenza di genere. Non pari opportunità, non tutti uguali indipendentemente da genere o altro, art 3 della Carta.
- Ed. finanziaria, assicurativa, al risparmio. I bimbi vengono invitati a prepararsi a fare affari col baratto.
- Cultura del lavoro. E i problemi legati: mancanza, precarietà, incidenti sul lavoro, sfruttamento anche in epoca digitale e di IA?
- Uso etico del digitale che potenzi le competenze individuali, non le sostituisca e combatta le dipendenze, anche da web e gaming.
- Divieto dello smartphone a scuola nel primo ciclo.
Scompare la collegialità e diventa contitolarità. Nelle 33 ore occorre progettare in modo sistematico conoscenze e abilità. Ogni docente sarà chiamato a mettere la sua tessera del puzzle che peraltro fa già parte, secondo le linee guida, del suo curricolo disciplinare. Non deve lavorare di più. Nel 1° e 2° ciclo per il raggiungimento di obiettivi apprendimento e lo sviluppo di competenze, talora definite in modo da essere non osservabili e valutabili. Alle superiori, se c’è, ci pensa il docente di diritto.
Il corso
Su questi argomenti il corso Programmare e valutare le attività di Educazione Civica alla luce delle nuove linee guida 2024, a cura di Rodolfo Marchisio, in programma dal 30 settembre.
Il percorso proposto, si articola nei seguenti punti tematici:
- Progettazione per competenze ed obiettivi di Educazione Civica;
- Osservazione, valutazione formativa ed autovalutazione, revisione e documentazione, con una riflessione dialettica sulle conseguenze delle nuove linee guida.
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La Tecnica della Scuola, ente di formazione accreditato dal ministero dell’Istruzione e del Merito, offre un’ampia offerta formativa tra webinar, percorsi in e-learning, certificazioni, corsi rivolti alle scuole e corsi di preparazione ai concorsi.
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