Non sono bastati sei mesi per consentire al Ministero di predisporre linee guida sui “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” (il nuovo nome dell’alternanza scuola lavoro): la legge di bilancio prevedeva infatti che le linee fossero emanate entro la fine di febbraio.
A tutt’oggi il provvedimento non è ancora stato firmato dal Ministro ed è molto probabile che, a questo punto, Marco Bussetti preferisca lasciare al suo successore l’onere e l’onore di dare il via alla operazione.
Anche perché nella giornata del 28 agosto il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione ha formulato il proprio parere in termini non certamente lusinghieri.
Basta leggere le ultime righe
“Sulla base delle osservazioni proposte il CSPI auspica che il MIUR voglia rivedere il testo delle “linee Guida” proposte al fine di:
1. eliminare le criticità evidenziate;
2. renderlo coerente con i pareri già espressi dal CSPI su queste tematiche;
3. predisporre un testo snello nei contenuti, comprensibile e di facile applicazione operativa”.
In effetti il primo dato che emerge è che il documento ministeriale si avvicina di più ad una saggio accademico nello stile “Tutto quello che avreste voluto sapere sull’argomento e non avete mai osato chiedere” che ad uno strumento di lavoro agevolmente utilizzabile dalle scuole: poco meno di 70 pagine dense di rinvii a documenti europei che a loro volta rinviano ancora ad altri materiali. Insomma: fra linee guida ministeriali e allegati di rinvio si parla di centinaia di pagine sulle quali riflettere.
Il CSPI entra anche nel merito dei carichi di lavoro che i nuovi percorsi comporterebbero, a partire dalla “forte intensificazione dell’impegno del docente incaricato come tutor scolastico per le varie attività di progettazione, realizzazione, verifica e monitoraggio delle varie attività svolte dagli studenti in PCTO”.
Chiarisce il CSP: “I fondi attualmente destinati al PCTO, così come risultanti dopo le riduzioni previste dalla L. 145/18 [la legge di bilancio del 2019, ndr], rischiano di compromettere la possibilità di retribuire adeguatamente i docenti impiegati nelle attività di PCTO come anche solo di organizzare le necessarie attività formative di supporto”.
Non solo, ma “si registra una assenza totale di risorse per la formazione dei docenti impegnati in questa attività” che richiederebbe invece figure professionali adeguatamente formate sugli aspetti metodologici, didattici, procedurali e contenutistici delle varie attività.
In ultimo (ma il problema non è certamente di poco conto) il CSPI osserva che “appare grave che si continui ad ignorare il tema della disabilità, tema che mette in crisi, tra l’altro, anche il quadro europeo sul rapporto tra istruzione e lavoro, ampiamente descritto nella bozza di Linee guida, visto che l’Italia è l’unico Paese in cui i disabili hanno diritto alla piena integrazione nella scuola”.
Fra le prime “grane” che il nuovo Ministro dovrà affrontare ci sarà dunque anche quella della alternanza scuola-lavoro.
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