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Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica: nuclei concettuali, parere del CSPI e motivazione dell’amministrazione della non accettazione

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Nella giornata di sabato 7 settembre 2024, sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato pubblicato il decreto n° 183 avente come oggetto “Adozione delle Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica” per la scuola dell’infanzia e per il primo e secondo ciclo d’istruzione.

Nuclei Concettuali

Le nuove linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica si snodano sui seguenti tre nuclei concettuali, la Costituzione, lo sviluppo economico e sostenibilità, e la cittadinanza digitale all’interno dei quali si sviluppano tutti gli altri temi educativi che stanno alla base del vivere e del convivere come persone e cittadini.

La Costituzione

Rappresenta il primo e più basilare nucleo su cui si basano tutti gli altri temi educativi che stanno alla base “della convivenza civile e del patto sociale nel nostro paese”. In riferimento ai principi costituzionali, le linee guida assegnano alla scuola il compito di adeguare il curricolo al fine di promuovere, lo sviluppo della persona quale soggetto sociale nel rispetto di tutti e di ciascuno contro ogni forma di discriminazione e contro ogni forma di bullismo.

Sviluppo economico e sostenibilità

Sul secondo nucleo le linee guida, facendo espresso riferimento alla Costituzione assegnano alla scuola il compito di educare i giovani ai concetti di sviluppo e di crescita, considerando l’iniziativa economica privata come parte fondamentale di un’educazione alla cittadinanza.

Cittadinanza digitale

Sulla cittadinanza digitale le linee guida assegnano alla scuola il compito di promuovere una sempre maggiore responsabilizzazione dei giovani nell’uso degli strumenti tecnologici e delle modalità con cui ci si deve approcciare a essi avviandoli a saper valutare criticamente dati e notizie in rete, a prestare attenzione a chi si danno i propri dati personali e infine per contrastare fenomeni di cyber bullismo.

Parere generale del CSPI e risposta dell’Amministrazione

Il CSPI, ha espresso parere negativo affermando che sarebbe stato opportuno, piuttosto che emanare nuove linee guida, apportare le necessarie sistemazioni alle linee guida di cui al D.M. n. 35/2020, in riferimento alle specifiche novità normative intervenute, e alla definizione dei traguardi di competenza e degli obiettivi di apprendimento. L’amministrazione sul suddetto punto nel decreto ha affermato di non poter accettare tale parere affermando che “ la facoltà di modifica completa rientra nelle prerogative dell’Amministrazione“.

Suggerimenti del CSPI

“Costituzione”

Il CSPI nel rilevare la “mancanza di un riferimento alla relazione sociale tra individuo e collettività, che trova significato e centralità nel pieno sviluppo della persona umana che la Costituzione riconosce nella seconda parte dell’art. 3, ritiene opportuno che fossero riformulate alcune espressioni e termini anacronistici e impropri (come ad esempio “dal recupero di chi è rimasto indietro”; “di chi non conosce la nostra lingua”). Su questo punto l’amministrazione afferma che il principio relativo al rapporto individuo e collettività, “è espressamente citato nella stessa sezione del documento”

“Sviluppo economico e sostenibilità”

Il CSPI ritiene “non efficace limitare l’educazione finanziaria a strumento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato.” in merito l’amministrazione non accettando tale giudizio afferma che ” l’educazione finanziaria non si limita a strumento per valorizzare e tutelare il patrimonio privato, in quanto in detta sezione sono individuati tutti i contenuti previsti dalla legge: educazione finanziaria e assicurativa, pianificazione previdenziale, tutela del risparmio, utilizzo delle nuove tecnologie digitali nella gestione del denaro”.

Cittadinanza digitale

Il CSPI suggerisce di “evidenziare il ruolo delle famiglie nell’utilizzo consapevole degli strumenti informatici”, invitando l’amministrazione a eliminare dal testo il riferimento alla disposizione che vieta l’uso “di smartphone e tablet nella scuola dell’infanzia e dello smartphone nella scuola primaria e secondaria di I grado in quanto non attinente al tema della cittadinanza digitale e non pertinente alle finalità delle linee guida”. In merito al suddetto punto l’amministrazione non ritiene di eliminare il suddetto capoverso nella misura in cui ritiene che “s’inserisce in un più ampio contesto che reca le indicazioni riguardanti alla cittadinanza digitale”.