E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 3 agosto il DPCM con cui vengono adottate le “Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici”.
Preliminarmente le Linee guida, attese ormai da più di 4 mesi, chiariscono che “per migliorare la gestione degli ambienti scolatici e contenere i possibili rischi per la salute è importante garantire una buona qualità dell’aria negli ambienti scolastici, prestando attenzione alle fonti degli inquinanti chimici e dei patogeni, sia interne che esterne, alla gestione delle attività, al numero di occupanti, alla natura e configurazione degli spazi, alle misure preventive in atto, ecc. Tutte queste variabili possono influire sensibilmente sulla qualità dell’aria di una classe, così come l’utilizzo di dispositivi di sanificazione, purificazione/ventilazione”.
“L’utilizzo dei suddetti dispositivi – si legge ancora nel documento – è di giovamento solo se comporta un miglioramento dell’aria indoor. È possibile, ad esempio, che la semplice ventilazione delle aule attraverso l’apertura delle finestre possa migliorare sensibilmente la qualità dell’aria, favorendo la diluizione e la riduzione sia di agenti chimici liberati all’interno (es. da materiali, arredi e finiture, attrezzatture didattiche, prodotti per la pulizia, ecc.), sia di virus e batteri rilasciati dagli occupanti”.
“In altre parole – concludono gli esperti che hanno redatto le Linee Guida – si raccomanda che l’utilizzo di dispositivi aggiuntivi di sanificazione, purificazione e ventilazione sia preso in considerazione solo una volta che le misure sopra indicate in modo esemplificativo siano state identificate e intraprese, e ciononostante, sia dimostrato che la qualità dell’aria non sia adeguata”.
“Né la ventilazione naturale né quella meccanica – ribadisce ancora il documento – possono da sole prevenire l’infezione e sono da utilizzare in combinazione con altre misure di protezione in quanto parte di una strategia di riduzione del rischio. La semplice presenza di un impianto di ventilazione meccanica, anche se dotata di un sistema di filtraggio, non garantisce completamente il rischio di una trasmissione del virus, ma semmai ne riduce le probabilità”.
Ma come sarà possibile installare i dispositivi di aerazione?
Le Linee Guida lo chiariscono: “Il dirigente scolastico richiede alle Autorità competenti (Dipartimenti di prevenzione delle ASL e ARPA) di effettuare le attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria e di individuazione delle soluzioni più efficaci da adottare in conformità alle presenti linee guida. Sulla base degli esiti della predetta attività richiede all’ente proprietario dell’edificio di attivarsi per porre in essere gli interventi necessari, secondo quanto previsto dalla normativa vigente”.
Il fatto è che le scuole riaprono fra un mese e alla metà di settembre gli studenti entreranno nelle aule: “Il Covid difficilmente sarà debellato per metà settembre e siamo davvero basiti che non ci diano indicazioni sulle mascherine o sugli orari di ingresso dei ragazzi – commenta Mario Rusconi, presidente dell’ANP di Roma – Inoltre, non sono stati fatti i lavori di aerazione e per questo dovremo intervenire con altri strumenti, come tenere le finestre aperte”.
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