E’ stata approvato il 16 marzo dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato il progetto di legge in materia di “disposizioni per la promozione della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva e riconoscimento della lingua dei segni italiana”.
La Commissione è intervenuta in sede deliberante e quindi il passaggio in aula non è necessario.
Il provvedimento si compone di 3 articoli e prevede che la lingua dei segni possa essere utilizzata nei rapporti fra i cittadini e la Pubblica amministrazione.
Entro sei mesi dall’approvazione della legge il Governo dovrà adottare appositi regolamenti per definirne le modalità di applicazione.
Fra l’altro i regolamenti dovranno definire le modalità degli interventi diagnostici precoci, abilitativi e riabilitativi, per tutti i bambini nati o divenuti sordi, ai fini dei necessari interventi protesici e logopedici.
Inoltre dovranno determinare “le modalità di utilizzo della LIS in ambito scolastico e universitario, nel rispetto dell’autonomia universitaria, definendo le figure professionali necessarie e i relativi percorsi formativi”.
Attualmente per i bambini sordi è prevista la presenza dell’insegnante di sostegno che però, non sempre è in grado comunicare attraverso la lingua dei segni; con l’entrata in vigore della legge sarà dunque necessario rivedere le modalità di assegnazione del personale specializzato alle scuole in cui sono inseriti alunni sordi.
Ovviamente la legge prevede che dalla sua applicazione non dovranno derivare nuovi oneri per le casse dello Stato.
Nelle prossime settimane il progetto di legge dovrà essere esaminato anche alla Camera; se i deputati non apporteranno modifiche la proposta diventerà legge nel giro di poco tempo.
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