Lingua italiana, contro errori da sms corsi di scrittura all’Università
Il linguaggio usato dai giovani per scrivere sms, colmo di errori grammaticali e abbreviazioni, imperversa anche nelle aule scolastiche e universitarie. Per dire basta a questo malcostume in perenne ascesa i professori dell’Universitàdell’Insubria sono corsi ai ripari: col nuovo anno accademico faranno partire, destinandolo a tutte le matricole, un inedito corso di “Scrittura di base e Analisi e costruzione di testi”. La decisione è avvenuta dopo che i docenti si sono accorti di ricevere relazioni e tesi di laurea sempre più colme di errori derivanti dal gergo caratterizzante gli sms.
Il corso, ovviamente gratuito, verrà attivato in entrambe le due sedi dell’ateneo, Varese e Como, che complessivamente contano oltre 10.000 iscritti.
Le lezioni di scrittura saranno tenute da una docente con il dottorato di ricerca in Lettere conseguito alla Statale di Milano: si compone di cinque lezioni per 10 ore complessive ed intende, oltre che ripercorrere le buone regole da adottare al testo scritto (le classiche interpuntorie ortodattilografiche), anche chiarire una volta per tutte che le strutture linguistiche e le scorciatoie grammaticali adottate per scrivere 160 caratteri (del tipo cmq al posto di comunque o xkè in funzione di perché) non possono essere riproposte in un contesto accademico.Per incentivare la frequenza al corso, il Senato accademico ha dell’Insubria ha anche escogitato una sorta di premio: partecipare alle lezioni e superare la prova finale porterà due crediti nel curriculum di ogni studente.
L’avvio del corso di scrittura universitari per sanare le lacune grammaticali degli studenti, influenzati da linguaggi gergali moderni, ha dato vita a dure accuse verso il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. A schierarsi contro le strategie adottate dal Ministro sono stati in particolare gli esponenti di partiti legati alla destra giovanile. Secondo Francesco Pasquali, segretario generale dei Giovani di Forza Italia l’iniziativa dell’università lombarda ripropone il problema dell’offerta “scadente che caratterizza gran parte del sistema di istruzione”: un’offerta “sanabile solo attraverso uno shock competitivo derivante dal superamento del mito della scuola di stato. Iniziative come quelle dell’Insubria – conclude il segretario – evidentemente dettate dalla necessità infatti tamponano tardivamente delle lacune che devono necessariamente essere colmate ai livelli di istruzione primaria e secondaria”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni dei Giovani della Democrazia Cristiana, secondo la cui segreteria è evidente che ormai “i livelli primari e secondari dell’istruzione non garantiscono una preparazione di base agli studenti. Sono necessari degli aggiustamenti radicali e spetta soprattutto al ministro Fioroni agire urgentemente in questa direzione, rimettendo al centro gli studenti e le loro famiglie”.Concetto ripreso da Alternativa Studentesca, che in una nota ricorda, sempre al Ministro, come “l’unica strada da percorrere è quella di una scuola a misura di studenti e famiglie”.L’associazione, che siede al Forum nazionale degli studenti presso il Ministero dell’Istruzione, commentando l’iniziativa presa dell’Università lombarda ricorda che“i compiti di educazione linguistica andrebbero risolti in altra sede: quella sollevata dall’Insubria è l’ennesima sfaccettatura di un problema serio, cioè l’incapacità della formazione primaria e secondaria di fornire allo studente gli strumenti, perfino basilari come le conoscenze sintattiche, per poter essere competitivo”.