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Lingua italiana, per il Cnr se continuiamo a bistrattarla significati a rischio

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Insufficiente apprendimento a livello scolastico, uso sciatto e improprio nella pratica scritta e parlata (anche da parte della popolazione più acculturata), rischio di dispersione del patrimonio lessicale e dei significati di cui esso è portatore. È una realtà, ma soprattutto una prospettiva, tutt’altro che rosea quella che contraddistingue la lingua italiana. Almeno a detta dei ricercatori del Dipartimento Identità culturale del Cnr,  che per il giorno 8 marzo a Roma (aula Marconi, piazzale Aldo Moro, 7) hanno organizzato un convegno dal titolo “Lo stato della lingua. Il Cnr e l’italiano nel terzo millennio”.
Per gli esperti la nostra lingua italiana si caratterizza con andamenti ambivalenti: da una parte è considerata “viva, ricettiva e in costante evoluzione: le tracce lessicali assimilate da altre lingue – hanno spiegato gli studiosi del Cnr nel comunicato di presentazione dell’evento – testimoniano la fitta rete di scambi e relazioni che essa intrattiene anche nell’ambito dei processi di globalizzazione planetaria e di integrazione europea. Eppure, spesso, dell’italiano vengono evidenziate talune criticità.
Il Cnr su questo settore sembrerebbe comunque tutt’altro che impreparato: secondo Giovanni Adamo, dell’Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (Iliesi) del Centro nazionale delle ricerche, ormai l’impegno del dipartimento identità culturale sarà sempre più orientato verso due temi: lo studio dei livelli di competenza lessicale e linguistica degli studenti nell’ambito della formazione scolastica, allo scopo di segnalare gli strumenti più appropriati per la formazione dei docenti alle istituzioni pubbliche e, in particolare, al Miur, e la promozione di un progetto di una banca dati della terminologia specialistica pertinente all’ampio spettro di ricerche condotte in seno al Cnr, che contribuisca anche alle attività di traduzione interlinguistica.
All’appuntamento dell’8 marzo non poteva certo mancare il noto linguista ed ex ministro dell’Istruzione, Tullio De Mauro, che presenterà dati e valutazioni sull’educazione linguistica e sull’apprendimento nella tradizione scolastica. Tra gli altri esperti hanno assicurato la presenza ci sono poi Francesco Sabatini, dal 2000 al 2008 2000 presidente della prestigiosa Accademia della Crusca, che farà particolare riferimento al ruolo degli insegnanti nel percorso scolastico. Prevista anche la presenza di Giuseppe Antonelli, docente di Linguistica italiana e narratore, e Riccardo Chiaberge, giornalista e scrittore, che si soffermeranno sulle caratteristiche e sui cambiamenti linguistici che si rilevano nei mezzi di comunicazione.