
La Regione Siciliana ha stanziato ben 405mila euro per finanziare corsi di lingua siciliana nelle scuole dell’isola. L’iniziativa ‘Non Solo Mizzica. La lingua di un popolo” ha l’obiettivo di organizzare “progetti didattici che promuovano lo studio del siciliano attraverso la storia, la letteratura e la cultura dell’isola“.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, su un articolo a firma di Saul Caia, però, ci sono molti problemi nelle scuole siciliane su cui si potrebbero destinare i fondi.
Il progetto
“L’interesse per il siciliano sta crescendo, e questo non può che riempirci di orgoglio. La nostra lingua, testimone di una storia millenaria e custode di un patrimonio culturale unico, merita di essere conosciuta e valorizzata, soprattutto tra i più giovani” – afferma Mimmo Turano, Assessore dell’istruzione e della formazione professionale della Regione Siciliana.
“L’iniziativa si inserisce nel solco della legge regionale del 2011, nata proprio per tutelare e diffondere il nostro patrimonio linguistico. La scuola è il luogo dove le radici incontrano il futuro. Investire nella conoscenza della lingua siciliana significa dare ai nostri giovani gli strumenti per riscoprire e trasmettere un’identità forte e viva”, ha aggiunto.
Edilizia scolastica in Sicilia, i dati
I progetti si scontrano però, riporta il quotidiano, con la realtà delle scuole siciliane, a partire dal problema della dispersione scolastica. Un fenomeno preoccupante che ha spinto la Regione a stanziare 53 milioni di euro, considerando che solo nel 2024 la dispersione negli istituti superiori ha raggiunto il 17,1% degli iscritti, un dato secondo solo alla Sardegna (17,3%) e tre volte superiore rispetto a Lazio e Umbria.
A questa criticità si aggiunge il problema dell’edilizia scolastica e dell’accessibilità. L’assessorato ha approvato per il biennio 2025-2026 il piano di “dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica”, che prevede la chiusura di 23 istituti. Il rapporto di Cittadinanzattiva evidenzia ulteriori criticità: nell’ultimo anno si sono verificati cinque crolli, mentre il 77,70% dei 3.533 istituti scolastici statali risulta privo di agibilità, il 67,11% non dispone della certificazione di prevenzione incendi e il 58,76% dei 4.129 istituti manca del collaudo statico.