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L’Inno di Mameli non si cambia, parola della sottosegretaria Paola Frassinetti

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Cambiare le parole dell’Inno di Mameli?
Non se ne parla proprio.
Lo sottolinea la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti con un comunicato odierno.
L’intervento della esponente di Fratelli d’Italia prende origine dalla notizia secondo cui i docenti dell‘Istituto “Manzoni” di Merate vorrebbero sostituire nel testo la frase “siam pronti alla morte” con “siam pronti alla vita” anche per dare un messaggio universale che esorti all’impegno sociale e civico.

In prima battuta la sottosegretaria afferma: “Non metto in dubbio le buone intenzioni dei docenti dell’Istituto di Merate” ma cambiare il testo – aggiunge – stravolgerebbe il senso di tutto il Canto e non solo della singola frase.
E c’è di più: “In questo modo si inficerebbe il significato stesso del Risorgimento, momento fondamentale della nostra storia nazionale, andando a dare una valenza negativa ai tantissimi giovani che hanno sacrificato la loro vita per la Patria”.
“Ricordo inoltre – aggiunge Frassinetti – che è stata inviata in tutte le scuole una circolare che invita ad attuare la legge del 2012, a mia firma e della collega del PD, Maria Coscia, purtroppo scomparsa, che stabilisce che vada insegnato agli studenti il testo completo dell’Inno di Mameli, oltre al significato della nostra bandiera e della giornata del 17 marzo”.
Per concludere con parole che sembrano però mettere in dubbio le buone intenzioni e la buona fede di chi vorrebbe sostituire la parola “morte” con “vita”: “In sintesi, credo che sia profondamente sbagliato e offensivo modificare il testo del nostro Inno e che in quel testo si possano invece trovare gli insegnamenti per indurre i giovani ad essere cittadini attivi. Il rispetto e la conoscenza delle nostre radici non può che rafforzare la loro coscienza e identità storica”.

Quello della identità nazionale, insomma, continua insomma ad essere un tema centrale per la maggioranza di Governo che si pone alcun dubbio sulla effettiva rispondenza dei valori ai quali si sono ispirati gli “eroi” del Risorgimento con quelli su cui si fonda la Costituzione repubblicana.