Anche C&C, Apple Premium Partner, azienda leader in Europa nella fornitura di dispositivi e servizi a supporto della didattica per scuole di ogni ordine e grado, parteciperà alla 7^ edizione di Didacta, a Firenze, dal 20 al 22 marzo.
Saranno 70 gli eventi formativi (iscrizioni qui) che il team Education terrà nello stand K15 del Padiglione Spadolini Inferiore, a Fortezza da Basso, oltre ad esporre, insieme ai suoi partner internazionali, tutte le soluzioni legate alla didattica contemporanea, in uno spazio di oltre 300 mq.
Ecco qualche anticipazione nell’intervista ad Antonello Magaletti, Education BDM di C&C, che racconta quali saranno le grandi novità di quest’anno e i temi principali che C&C porterà a Didacta.
A Didacta, C&C porterà grandi temi che stanno spopolando – oggi più che mai – nel panorama educativo: Intelligenza artificiale, Next Generation Classroom e Next Generation Labs. C&C come intende supportare le scuole nella realizzazione di progetti dedicati a queste grandi tematiche?
C&C si propone di supportare le scuole nell’attuazione di progetti innovativi e di qualità, incentrati su questi tre grandi temi, accompagnando i docenti in un percorso di rinnovamento didattico e metodologico. Il nostro obiettivo è aiutare i docenti a esplorare le potenzialità delle nuove frontiere della didattica, che possono integrare e arricchire il loro insegnamento, senza costituire un onere aggiuntivo. E non senza favorire la riduzione del divario generazionale, proponendo strumenti e linguaggi adeguati e stimolanti per gli studenti. In questo modo, si rafforza il legame tra docenti e studenti e si valorizza la relazione educativa, formativa e didattica.
In qualità di docente, da un lato, e formatore C&C dall’altra, cosa pensa che manchi nella scuola di oggi?
La scuola italiana ha intrapreso da tempo un percorso di rinnovamento, in linea con i progetti e le indicazioni che provengono dall’Europa. Questo ha richiesto ai governi centrali, ai docenti e a tutto il personale della scuola di mettersi in discussione e ripensarsi, per rispondere alle nuove esigenze formative, culturali e didattiche. Se da un lato apprezzo lo spirito di adattamento che la scuola ha sempre dimostrato nelle situazioni più disparate, dall’altro ritengo necessario analizzare attentamente i bisogni reali delle diverse realtà scolastiche e proporre interventi mirati, con investimenti più flessibili e meno vincolati. Mi riferisco alla mancanza di attenzione alle condizioni strutturali in cui operano centinaia di istituti sparsi in Italia, pur sapendo che l’organizzazione del contesto influisce positivamente sulla formazione. Da evidenziare anche le formazioni di docenti imposte e non motivate da una lettura dal basso dei bisogni, che appesantiscono e intensificano il loro lavoro, già poco riconosciuto. Infine, la scarsa presenza di figure che supportino i docenti nella loro azione di educatori verso ragazzi sempre più fragili e inesperti alla vita si ripercuote sulla loro professione, che diventa a volte un fardello, viste le molteplici difficoltà da affrontare. Ma che, con fierezza dico, comunque affrontano per il benessere degli studenti.
Mancano aule attrezzate e spaziose, contesti di apprendimento versatili e più coinvolgenti ma credo che ciò che più manchi sia un ritorno al concetto di scuola che metta al centro una relazione educativa positiva. Perché si possono proporre mille progetti, centinaia di percorsi innovativi e dinamici, ma se si perde di vista l’importanza della relazione, tutto si riduce a una corsa alla novità, all’essere sulla cresta dell’onda, senza che tutto poi sia speso fruttuosamente nella vita degli studenti, cittadini e prossimi lavoratori del futuro.
Quando si parla di didattica integrata, si toccano temi come coding, ecosostenibilità, creatività, realtà virtuale e robotica. Pensa che si siano tradotte ormai in realtà o vi siano ancora dei limiti che ostano alla loro realizzazione?
La didattica integrata è ormai una realtà in molte scuole, ma non senza difficoltà e ostacoli. Infatti, essa richiede un cambiamento di paradigma, di linguaggi e di metodologie, che può creare resistenze e incertezze, soprattutto tra i docenti più tradizionalisti o con maggiore anzianità di servizio. Tuttavia, questa non è una regola fissa, e ci sono anche docenti che si mostrano aperti e disponibili all’innovazione. Un limite che si incontra spesso è l’atteggiamento un po’ diffidente di alcuni docenti, che vedono la didattica integrata come una fonte di stress e di lavoro aggiuntivo, e non come un’opportunità di crescita e di arricchimento. Questo si lega anche alla difficoltà di aderire all’idea di una formazione continua in tale senso, che però, come già detto, appesantisce il lavoro dei docenti. Molti rifiutano l’evoluzione perché comporta studio, tempo, applicazione e curiosità continui. Non bisogna dimenticare, inoltre, come anche scuole con ambienti non adeguatamente attrezzati possano rallentare questo processo di innovazione, limitando le possibilità di sperimentare e di coinvolgere gli studenti.
Un altro grande tema cardine di questa edizione di Didacta per C&C è la musica. Ci saranno delle sorprese nello stand. Ci può anticipare qualcosa?
C&C è sempre attenta alle novità e alle tendenze nel campo della musica e della tecnologia. Per questo, a Didacta, presenterà delle sorprese proprio dedicate alla musica, che coinvolgeranno i visitatori in esperienze innovative e stimolanti. Tra queste, ci sarà la possibilità di assistere a concerti virtuali in ambienti 3D, grazie alla collaborazione con alcune piattaforme di metaverso che ospitano artisti di fama internazionale. Ci sarà anche la possibilità di sperimentare la creazione musicale con l’intelligenza artificiale, utilizzando app e siti web che generano rime e note in pochi secondi. Inoltre, ci sarà la possibilità di scoprire i nuovi strumenti elettronici e digitali che hanno rivoluzionato il mondo della musica, come i giradischi con bluetooth, i vinili in HD, i software di composizione assistita e molti altri. C&C mostrerà come la tecnologia possa integrare e arricchire la musica, senza perdere il valore della relazione educativa e della creatività.
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