Comincio a pensare di rinunciare ad essere insegnante.
La scuola-azienda non prevede l’insegnante, e questo, io, non l’avevo previsto!
L’insegnante è colui che deve saper dire anche dei no! Come il bravo genitore!
Nel Paese dei Balocchi il genitore non è ammesso e tanto meno l’insegnante con i suoi no!
La Buona Scuola non prevede l’impegno dell’alunno; semmai prevede l’impegno del docente ad assecondare le volontà della famiglia dell’alunno, dell’alunno stesso, dei colleghi referenti di progetti: “C’è da preparare lo spettacolo… Proibito dare compiti!”.
Obbedisco!
Buongiorno Italia, ma sappi che è un buongiorno amaro se ti svegli ogni mattina senza più i tuoi vecchi, cari insegnanti; se sotto un timido raggio di sole, trovi solo i concorrenti dell’ultimo concorso a quiz degno dell’ultimo dell’uomo- macchina.
Eccoli i presenti, e precari, e futuri nuovi insegnanti, umiliati e offesi dalle pratiche concorsuali del nuovo che avanza e che come la risacca li travolge e li rimanda precariamente in classe, obbedienti al sevizio della scuola-azienda dove tutto mira alla soddisfazione del genitore-cliente.
E poco importa se pedagogia, psicologia, didattica abbiano previsto tappe di sviluppo, coinvolgimento attivo, esercizio, verità, il coerente sì, il sano no!
Quel che conta è la ratifica della produttività.
Maria Rita Criseo