Che cos’è l’apprendimento attivo e cosa ha a che fare con l’approccio dell’insegnante facilitatore? Come implementare in classe una didattica efficace? (VAI AL CORSO)
Apprendimento attivo significa far crescere i ragazzi. Far crescere è attivare. È mettere alla prova, è sollecitare, è spronare, è accendere. Far crescere è lanciare studenti e classi all’esperienza concreta. Qui la strada maestra è incentrata sui metodi attivi, per una spinta che attiva concreta, non filosofica, passo dopo passo, che coinvolga tutti, ognuno con le sue possibilità e modalità. Proprio partendo dalla modalità comunicativa nella classe (parola circolare), dal cavalcare le emozioni che non dormono mai (senti-momento), fino all’uso moderato ma vivo del corpo (corpo piccolo), si guidano i ragazzi alla crescita.
Un approccio di lavoro che ha a che fare con le competenze di maieutica, ovvero l’arte di estrarre, far emergere, portare a coscienza. Una metodologia per la quale l’insegnante (in veste di facilitatore) favorisce l’espressività degli studenti e la loro capacità di aprirsi, di essere autentici e creativi.
Ecco alcuni fattori da osservare nei ragazzi, nell’ambito di un approccio maieutico:
- estroversione/introversione
- gradevolezza/ostilità
- coscienziosità
- stabilità/instabilità emotiva
- apertura mentale
Il corso
Su questi argomenti il corso Apprendimento attivo in classe. Culture, metodi, strumenti, a cura di Pino De Sario, in programma dal 5 luglio.
Si tratta di un corso pratico, con cenni metodologico-teorici, di supporto operativo all’azione complessa dell’insegnante.