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L’insostenibile peso della burocrazia: la denuncia dei redditi va a chili

Ci complica assurdamente la vita, la burocrazia. È odiata dagli italiani. Ma resiste, inestirpabile. A ridurla ci hanno provato davvero in tanti. Con un solo risultato: peggiorativo.
Da 30 anni tutti i leader politici promettono e giurano di semplificare la vita ai cittadini. È un tema su cui giocare e vincere una campagna elettorale. Negli ultimi decenni. si sono impegnati strenuamente i ministri Bassanini del governo Prodi, e Brunetta – Calderoli dell’ultimo Governo Berlusconi. Lo stesso Monti ha sentito la necessità di emanare le sue “disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo” per alleggerire i costi su cittadini e imprese.
Adesso Renzi annuncia con foga la sua “violenta lotta” contro la burocrazia. Mette in cantiere lo “Sforbicia-Italia”. Vuole tagliare e semplificare su tutto. È “la madre di tutte le battaglie”, dice. E chi si rende responsabile di lentezze, imbuti e tappi burocratici va “rottamato”.
Certo che da fare ce n’è. Prendiamo la scuola: la dematerializzazione resta una chimera, l’incubo della certificazione è quotidiano, gli adempimenti si moltiplicano.
Perfino la denuncia dei redditi va a chili. La guida alla compilazione del 730 per il 2014 è un volume di 860 pagine! Venti anni fa, nel 1994 era di 109 pagine. Basta guardare la foto dei due volumi per capire che “alleggerire” la burocrazia è un’impresa da cui nessuno è venuto fuori “salvandosi la faccia”.
Se per il lavoratore rivolgersi al Caf è una necessità, perfino il consulente esperto ha difficoltà a seguire i continui aggiornamenti di una normativa ginepraio.
È uno dei tanti mostri creati dai nostri burocrati” ammette Doriano Zordan segretario provinciale dello Snals-Confsal di Vicenza. E pensare che il modello era nato per sostituire e semplificare il vecchio 740, consentendo al cittadino di fare da solo la denuncia dei redditi! Nel corso degli anni “è diventato un sistema complicato tanto da creare difficoltà agli stessi addetti ai lavori, cioè gli operatori dei Caf, i quali devono fare i conti con una miriade fumose circolari applicative emanate dall’agenzia delle entrate. Aggiungiamoci poi il calcolo dell’Imu e le tasse sostitutive che si profilano all’orizzonte, oltre alla quotidiana assistenza sindacale, per capire che il lavoro nei nostri uffici è l’unico punto di riferimento per un lavoratore o pensionato che deve fari i conti con un vero e proprio sistema vessatorio”.
Se l’anno prossimo la guida alla compilazione del 730 fosse dimezzata, sarebbe un trionfo. Vedremo.
 
Sul numero 18/2014 della Tecnica della Scuola, è trattato l’argomento della semplificazione impossibile negli articoli “L’insostenibile peso della burocrazia” e “Problemi di tecnologie e certificazioni nelle scuole”.
Anna Maria Bellesia

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