L’intelligenza artificiale è sempre più al centro del dibattito pubblico e politico a livello mondiale.
Negli USA le principali aziende che sviluppano il software sull’intelligenza artificiale si sono seduti sul tavolo di discussione insieme al Presidente Biden, con l’obiettivo di analizzare insieme ai principali esperti impatti e rischi sull’utilizzo di questa nuova tecnologia.
Solo affrontando a livello di competenza trasversale e non solo da un punto di vista tecnologico, si riuscirà ad avere i maggiori benefici nei prossimi anni di questa importante e fortemente innovativa tecnologia.
Non a caso Anthropic, Google, Microsoft e OpenAI hanno annunciato la creazione del Frontier Model Forum, ossia un gruppo di lavoro per garantire uno sviluppo sicuro e responsabile dei modelli di Intelligenza Artificiale.
Anche in Italia, il tema si sta cominciando ad affrontare livello politico, cosi come riportato in un articolo dal Vicepresidente della Camera Anna Ascani, tanto che appunto la Camera dei Deputati attraverso il suo Comitato di Vigilanza ha avviato un ciclo di audizioni che vedono la partecipazione di esperti di Etica dell’IA e i principali operatori del settore a livello mondiale.
Esperti diversi che però convergono tutti sulla stessa strada, con l’obiettivo comune di voler fissare regole chiare per limitare i rischi e massimizzare le opportunità offerte.
Un altro aspetto di convergenza è la necessità di diffondere il know how con la formazione che deve iniziare proprio dalle scuole e dagli insegnanti.
I docenti devono essere formati adeguatamente perché hanno il compito sempre più difficile di educare in una società oggi molto più complessa rispetto al passato, una società caratterizzata in tutti i suoi aspetti dalla tecnologia. Oggi più che mai osserva la Vice Presidente, occorre” sempre più supportare gli studenti nella comprensione del mondo che li circonda e attraverso questo sforzo prepararli alla cittadinanza attiva e a spendere i propri talenti nel mondo del lavoro”.
La scuola assume un ruolo sempre più centrale perché la tecnologia richiede consapevolezza e competenze.
La competenza aiuta ad essere consapevoli e per arrivarci il percorso deve passare per una formazione profonda e trasversale in ambito tecnologico
I ragazzi seppur nativi digitali, utilizzano fin dai primi anni smartphone e pc ma senza per questo averne piena consapevolezza. Navigare su Internet per loro è naturale ma pochi possiedono la conoscenza dei rischi presenti nel mondo della Rete, oltre ovviamente le tante opportunità.
Tornando allo specifico dell’intelligenza artificiale è importante la formazione per far comprendere agli studenti che dietro la macchina ci sono algoritmi matematici determinate e scritte da sviluppatori e secondo istruzione definite. Per poter utilizzare al meglio questa tecnologia occorre “saper almeno leggere queste istruzioni”.
È importante che questa tecnologia sia di supporto e di aiuto all’uomo secondo il modello confermato dal Parlamento Europeo relativo all’approccio “Human centeres”. L’IA deve essere una applicazione orientata al miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualità della vita dei cittadini nonché all’efficienza della macchina pubblica.
L’uomo deve stare al centro non la tecnologia.
Secondo la Normativa della Comunità Europea, l’obietto è “quello di assicurarsi che i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati nell’UE siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente. I sistemi di intelligenza artificiale dovrebbero essere supervisionati da persone, anziché da automazione, per evitare conseguenze dannose”.
Altro aspetto da non sottovalutare sono i rischi specifici della ChatGPT, per questo sempre secondo la Normativa UE, l’IA generativa deve rispettare i requisiti di trasparenza, quindi, occorre rilevare che il contenuto è generato da un sistema di IA, occorre impedire la generazione di contenuti illegali e serve pubblicare i dati con i diritti d’autore utilizzati per l’addestramento.
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