Per combattere la “piaga” delle lezioni private in nero un istituto comprensivo piemontese di 1.100 studenti, da tre anni ha offerto i propri locali di pomeriggio per ospitare le ripetizioni destinate a gruppi di 2-4 studenti.
Una alternativa ai corsi di recupero
Si tratta, si legge sul Sole 24 Ore, di una alternativa rispetto ai corsi di recupero, ma che consente di tracciare i pagamenti delle famiglie attraverso bollettino di conto corrente intestato alla scuola e quest’ultima poi versa l’importo dovuto ai docenti, trattenendo tasse, oneri accessori e un piccolo contributo per i servizi aggiuntivi.
L’ideatore di questo sistema è il dirigente dell’Istituto comprensivo che spiega come gli è venuta l’idea: «Ho solo trasferito dal mondo della sanità alla scuola l’intramoenia che già esiste».
Le regole
Poche le regole: i docenti non possono fare ripetizioni ai loro alunni; i destinatari possono essere piccoli gruppi di alunni (da 2 a 4); ogni quattro lezioni il docente deve fare una relazione per la scuola e la famiglia in cui illustra lo stato dell’arte.
Il corso più gettonato – si legge sul Sole 24 Ore- è stato matematica con 52 ore. A seguire francese (20), lettere (16), disegno tecnico e inglese, entrambe con 12. Tutto ciò in aggiunta ai corsi di recupero e potenziamento collettivi previsti contrattualmente, che tutte le scuole dovrebbero organizzare ma non sempre lo fanno. Ad esempio sfruttando l’organico di potenziamento che è stato introdotto dalla Buona scuola e che si è trasformato spesso in un “bacino” per le supplenze brevi.
Tutti d’accordo
Anche i sindacati d’accordo e pure i genitori che possono monitorare passo passo i progressi dei figli e spuntare un prezzo concorrenziale rispetto alle lezioni private classiche: 12 o 18 euro a seconda che i destinatari siano 4 o 2.
«Ho fatto una piccola indagine demoscopica e siamo riusciti a battere di 5 euro i prezzi applicati nella nostra zona».
Nero e flat tax
In considerazione poi del fatto che il governo punta a sconfiggere il nero con la flat tax al 15%, prevista nel disegno di legge di bilancio, sembra un beneficio per la collettività, forse più efficace di tante flat tax.