Il 29 novembre 2021 è stato presentato alla Camera dei Deputati, per l’approvazione, un disegno di legge riguardante le “Disposizioni per la prevenzione della dispersione scolastica mediante l’introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico”.
Per tratteggiarne il prevedibile effetto non è sufficiente dire che si tratta di un buco nell’acqua: la sua ideazione è avvenuta senza rispettare i vincoli posti dal sistema di regole in cui la scuola è immersa.
Se ne trascrive l’art. 3, che specifica l’oggetto del provvedimento:
Comma 1. L’introduzione sperimentale delle competenze non cognitive .. avviene .. in relazione ai docenti coinvolti nella sperimentazione.
Comma 2. L’introduzione sperimentale delle competenze non cognitive .. è finalizzata a sviluppare negli studenti, tramite un’innovativa pratica didattica, abilità e competenze quali la flessibilità, la creatività, l’attitudine alla risoluzione dei problemi, la capacità di giudizio, la capacità di argomentazione e la capacità di interazione.
L’illogico e evidente affastellamento normativo, indotto dalla proposta, appare se si considera che:
1 – la scuola è un sistema: tutte le sue componenti, unitariamente concorrono al conseguimento della sua finalità [CFR “docenti coinvolti”];
2 – la progettazione formativa, quella educativa e dell’istruzione, prescritte dalla legge, vincolano e orientano la didattica: le abilità e le competenze sopra elencate costituiscono l’ambito sia della “programmazione dell’azione educativa” del Collegio dei docenti, sia del “coordinamento didattico” del Consiglio di classe;
3 – La griglia ministeriale per la valutazione dell’esame di Stato prevede l’accertamento dell’acquisizione dei metodi delle diverse discipline: la pratica dei metodi disciplinari implica la manifestazione e la padronanza dei comportamenti cui tende la proposta di legge.
A titolo esemplificativo si rimanda a “Laboratorio di matematica: Pitagora – matematicamente”, visibile in rete, che mostra una proposta didattica conforme alle normativa vigente.
Si può pertanto affermare che “per contrastare in modo efficace la povertà educativa e la dispersione scolastica” è necessario esercitare il controllo sulla corretta e puntuale applicazione delle disposizioni nazionali.
Enrico Maranzana