Il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, ha parlato della classe docente come la più vecchia d’Europa: “Non possiamo permetterci rischi tenendo conto anche dell’età media del personale docente che è forse la più alta d’Europa, c’è una situazione di rischio”.
Il presidente del Consiglio, purtroppo, non si sbaglia. L’età media dei professori italiani è tra le più alte nel Vecchio Continente.
Oltre la metà dei docenti delle scuole primarie e secondarie d’Italia ha più di 50 anni di età contro una media Ue intorno al 36%.
In Italia il 53% è over 50, mentre il 17% ha più di 60 anni. Per trovare un personale docente con un’anzianità prossima alla nostra (ma più bassa) bisogna andare in Lituania (50% sopra i 50 anni), Estonia (49%), Bulgaria (48%), Grecia (47%), Lettonia (46%) e Austria (45%).
Dall’altro lato della classifica, gli insegnanti più giovani si trovano nelle scuole di Malta e del Regno Unito, dove gli over 50 sono appena il 20%. Tra i grandi Paesi Ue, anche Spagna e Francia hanno medie d’età inferiori a quella dell’intera Unione.
Per l’Italia non va meglio sotto il profilo dei guadagni: in media, i nostri insegnanti percepiscono 30mila euro lordi all’anno. In Francia la media è di 43mila euro. In Olanda e Germania è persino il doppio: 60mila euro per i prof olandesi e 65mila per quelli tedeschi.
Il massimo cui può arrivare a guadagnare un insegnante italiano a fine carriera è di 39mila euro lordi all’anno. In Spagna e Francia si arriva intorno ai 46mila euro, in Belgio, Olanda e Germania si superano i 70mila.
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