L’Italia rispetto al resto dell’Unione Europea è lontana degli Obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il report lo abbiamo attinto dal Sole 24 Ore
La popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale è maggiore in proporzione in Italia rispetto alla media europea: infatti abbiamo un 30% in più contro 23,5% medio europeo.
Inoltre la percentuale di popolazione che vive in condizioni di grave deprivazione materiale è quasi doppia rispetto alla media UE: il 12,1% contro il 7%.
E ancora, relativamente al Pil pro capite, gli italiani toccano quota 28.200 euro, contro la media europea di 29.100 euro.
Per quanto riguarda i Neet ne abbiamo un’alta percentuale che è addirittura cresciuta dal 2010 a oggi, mentre in Europa si è riusciti nel complesso a mitigare il fenomeno.
L’abbandono scolastico è ancora oggi una piaga nel nostro paese e il risultato è che abbiamo pochissimi laureati (il 26% contro il 39% medio europeo), e molti meno adulti che frequentano corsi di formazione e aggiornamento rispetto al resto dell’UE.
I tassi di occupazione fra gli italiani sono ben più bassi della media europea, considerato che un quinto degli inattivi non lavora perché deve occuparsi di qualcun altro: figli, anziani, malati. Inoltre, il 6% degli attivi nel mondo del lavoro in Italia è disoccupato da più di 12 mesi.
L’unico dato positivo è il tasso di morte per malattie croniche, che in Italia è molto minore infatti del resto d’Europa: 88 morti di età inferiore ai 65 anni per 100 mila abitanti, rispetto ai 123 europei.
La nota dolente in tutto questo è che in Italia abbiamo il doppio della percentuale di popolazione che nel 2016 ha rinunciato alle cure per ragioni economiche rispetto al resto d’Europa: il 5,5%, in crescita dal 2010 a oggi.
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