Mentre in Europa soffiano venti di guerra, che si addensano scuri sopra il suolo ucraino, la scuola italiana sente il bisogno di stringersi attorno alle vittime di ogni conflitto e di riflettere su una conquista, quella della pace, che non va data mai per scontata.
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. Recita così l’articolo 11 della nostra Costituzione. Ma cosa significa esattamente? Come possono, le controversie, essere risolte con il dialogo?
Ne parliamo nel nuovo appuntamento della Tecnica della Scuola Live dedicato all’Educazione civica. Protagoniste sono le stesse scuole (dalla quinta primaria in su), che rilanceranno l’articolo 11 della Costituzione. Come? Ecco cosa dovranno fare le scuole…
Chiediamo alle scuole di preparare una bandiera della pace (ma potrebbe essere anche un semplice cartellone) sulla quale campeggi la scritta “L’Italia ripudia la guerra” in tutte le lingue degli studenti della classe partecipante all’iniziativa. La bandiera dovrà essere pronta per il giorno dell’evento.
E se la classe non avesse il tempo di realizzare il materiale richiesto? Naturalmente gli alunni potranno ugualmente partecipare all’iniziativa, con o senza bandiere, con o senza cartelloni, il loro minuto di silenzio sarà più eloquente di qualunque striscione.
Il 2 marzo, nel giorno in cui il Papa chiede per l’Ucraina preghiera e digiuno, le scuole faranno sventolare le loro bandiere o solleveranno i loro cartelloni.
A conversare con gli studenti, sul tema della pace alla luce della nostra Costituzione, saranno: Luigi Mariano Guzzo, esperto di diritto; e Aluisi Tosolini, dirigente scolastico e coordinatore rete nazionale La mia scuola per la pace. Condurrà l’incontro il nostro vice direttore, Reginaldo Palermo.
Nota per le classi di quinta elementare. La prima ora dell’incontro sarà più tecnica. Se i maestri e le maestre lo preferissero, i bambini di quinta primaria potrebbero anche connettersi dalle 12.00 alle 12.30.
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