Tutto è accaduto nel bolognese: qui, come riporta Il Corriere della Sera, mercoledì scorso, 27 settembre, poco prima delle 14, un dirigente scolastico ha chiamato i Carabinieri in seguito ad una lite che ha avuto luogo a scuola, un istituto superiore, tra studenti.
La chiamata è arrivata dopo che il preside ha notato che un ragazzino stava piangendo dopo aver ricevuto una scossa ad un gluteo causata da un taser. Gli uomini dell’Arma hanno quindi identificato aggredito e aggressore. Un 15enne è stato denunciato per minaccia aggravata e porto abusivo di storditore elettrico. Per fortuna la scossa ricevuta dal compagno di scuola non aveva causato danni, al punto che il ragazzino non ha sporto denuncia e ha anche rifiutato di essere preso in carico dal personale del 118.
La paura, in ogni caso, è stata tanta. Lo strumento da difesa personale, utilizzato in casi estremi e rari dalle forze dell’ordine quando si trovano di fronte a soggetti molesti e pericolosi, disponibile in rete a 50 euro circa, spiega il quotidiano, è in grado di produrre una scarica da 3.800.000 volt. È stato il dirigente scolastico a farsi consegnare il taser e a sua volta darlo ai militari.
Ma perché questo atto violento? I due ragazzi coinvolti avrebbero litigato per futili motivi. In ogni caso sembra ci sia stata premeditazione, visto che l’aggressore si è procurato il taser e lo ha portato a scuola.
Ancora violenza nelle scuole: qualche giorno fa un ragazzo è stato accoltellato da un compagno, in una scuola di Napoli. Tutto è avvenuto mercoledì, 20 settembre. Entrambi i minori, ieri mattina, erano assenti a scuola, dove si è svolto un consiglio straordinario di Istituto con l’obiettivo di prendere decisioni in merito all’accaduto. Il responsabile del ferimento, infatti, non può frequentare le lezioni per la sospensione adottata in via cautelativa dalla dirigenza scolastica, nell’attesa dei provvedimenti disciplinari.
Il ragazzino finito in ospedale è a casa con una prognosi di dieci giorni per la ferita alla coscia inflitta a conclusione di una lezione di educazione fisica nel cortile dell’istituto. L’aggressore, che ha confessato poco dopo, ha definito il gesto come uno “scherzo”.
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