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ll rischio sismico: come lo percepiscono studenti e genitori nell’indagine di Cittadinanzattiva

L’indagine, come quelle delle precedenti edizioni, è stata realizzata attraverso questionari rivolti a 1.211 studenti della scuola primarie, 1.160 delle scuole secondarie di primo e secondo grado e a 1.477 genitori. Sono state 17 le regioni coinvolte (tutte tranne Sardegna, Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige) e 50 le province.

Tra gli studenti intervistati, il 30% della scuola primaria e 35% delle secondaria hanno vissuto il terremoto in prima persona. La percentuale dei genitori è, invece, del 61%. Tra questi ultimi, il 54% ha dichiarato di aver provato paura, sentimento che si ripresenta come predominante anche tra i ragazzi (40% delle scuole primarie e il 31% delle secondarie).
Quello che temono gli intervistati è soprattutto il possibile crollo della casa, indicato come il pericolo più frequente in caso di scossa sismica dal 57% degli studenti delle scuole superiori, dal 46% di quelli delle elementari e addirittura dal 64% dei genitori. E scarsa è la fiducia, soprattutto tra gli adulti, nella sicurezza della propria abitazione. Anche gli studenti non si sentono affatto certi della sicurezza della scuola che frequentano: solo il 29% di quelli più grandi e il 41% dei piccoli non hanno alcun dubbio a proposito. Inoltre, ben il 70% degli intervistati ignora a quale zona sismica appartenga il proprio Comune e se sia dotato di un Piano di emergenza.
Per quanto riguarda, in particolare, l’edificio scolastico, tra le motivazioni per cui, in genere, non viene considerato sicuro, rientra il fatto che spesso si tratta di un edificio vecchio (65% studenti della primaria; 59% della secondaria) o perché presenta crepe (11% e 17%). Solo un terzo dei genitori (32%) dice di sapere che la scuola è stata costruita secondo le norme antisismiche o comunque ristrutturata secondo tali criteri.
Quasi la totalità degli studenti intervistati (il 90%) sostiene di aver preso parte a delle prove di evacuazione nella sua scuola, percentuale che sale al 97% in Toscana e al 95% in Calabria. Solo in Campania, la percentuale scende all’80%. Tra i diversi tipi di rischi per i quali ci si esercita, il più diffuso è quello per l’incendio e il rischio sismico, mentre il rischio idrogeologico, benché in Italia sia molto diffuso, è quello meno considerato, tanto che solo il 3% delle esercitazioni lo riguarda.
Infine, le iniziative di formazione ed informazione sulla sicurezza a scuola interessano solo circa il 30% dei genitori coinvolti nell’indagine. In Toscana, addirittura, solo il 21% dei genitori è stato coinvolto, in tali iniziative, contro il 40% dei genitori calabresi.
Lara La Gatta

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