Oggi, il Covid, dopo anni, ha consentito ai minori figli dei docenti “separati” per forza, di trascorrere e festeggiare questa giornata simbolo, (ma tanto importante per i piccoli) con la propria mamma. Mi vengono in mente, con tristezza, le tante volte in cui questi stessi bambini, hanno preparato per giorni: lavoretti, disegni e poesie che hanno poi potuto mostrare solo in chat, alle proprie mamme lontane. Senza un abbraccio, senza un bacio.
Tutti noi, siamo rimasti chiusi in casa due mesi, per o a causa della emergenza sanitaria che ci ha colpiti, e tutti, adulti e bambini abbiamo detto in più occasioni, quanto ci mancasse un abbraccio. Un bacio!! Pensate a quante volte, in un anno, i figli “minori” dei docenti bloccati al Nord, abbiano desiderato l’ abbraccio della propria madre o del proprio padre!
Come è possibile, che il legislatore, tanto attento al superiore interesse del Minore, non abbia tenuto in considerazione anche i diritti di questi “bambini?”
Un abbraccio conforta, accoglie, calma, aiuta il bambino. Come non tenerne conto?
I figli hanno bisogno delle mamme, ma anche dei papà.
Scrivo e leggo il messaggio della collega Maria. “Mia figlia ha il papà in cielo. E deve rinunciare anche a me. Che legge cinica ci governa?” Mi chiede. Come darle torto??
Summa iniuria, direbbero i giuristi romani!! Si, summa iniuria!
Si parla tanto di “bigenitorialità” nella recente riforma del diritto di famiglia che regola le separazioni personali dei coniugi e la filiazione.
Nell’interesse del minore vengono garantite “modalità di visita e frequentazione dei due genitori, tali che queste debbano assicurargli il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei due. Di ricevere cura ed educazione, istruzione ed assistenza morale da entrambi. I minori dei docenti, in qualche modo, sono figli di “separati”, anche se dal lavoro, ma privati allo stesso modo dell’ affetto di uno dei genitori e talvolta di entrambi, loro malgrado.
Ma i bambini non possono comprendere le ragioni di tale separazione; soffrono dunque la distanza e la mancanza di tutto ciò che invece un giudice, può e deve assicurare ai minori dei genitori separati per scelta propria. I “nostri” minori, al contrario, possono solo sperare , (poiché evidentemente, non contemplati nel novero di tali diritti) prima di diventar grandi, che domani un politico, coscienzioso e dal grande cuore, trovi il coraggio di restituire loro, le mamme che sono state gioco forza
( e in un fiat) costrette a partire per tre anni, che sono diventati 4, poi 5 e che con i propri figli vivono ormai, “un fine pena mai”, di ergastolana memoria. Divulghiamo questo appello a tutti; perché prima dei diritti dei docenti bloccati, in procinto, peraltro, di essere rispediti nelle zone rosse, vengano garantiti gli interessi superiori dei “nostri” bambini.
I minori sono tutti uguali e anche i diritti dei figli dei docenti bloccati , si chiamano “DIRITTI UMANI”. Il loro superiore interesse è, altresi, sancito all’art 3 della Convenzione sui Diritti dell ‘Infanzia e dell’Adolescenza. Esso rappresenta uno dei quattro principi fondamentali della Convenzione stessa e recita cosi: in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l ‘interesse del bambino /adolescente deve avere la priorità.
Questo, riteniamo, dovrebbe valere anche nelle leggi, decreti e ordinanze che ci riguardano e che di riflesso riguardano i nostri figli.
“Perché la festa della mamma, non aspetti un’altra Tragedia”.
EsiliatiAttivi
Maria Grazia Bonica
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