A dirlo all’Adnkronos è Ivan Lo Bello, vicepresidente nazionale di Confindustria, commentando i primi passi del neonato governo Letta sul fronte della formazione.
Per l’ex presidente degli industriali siciliani, che in viale dell’Astronomia si occupa di educazione, “uno dei temi centrali dell’agenda del nuovo esecutivo dovrebbe essere proprio un rapporto più stretto tra scuola e lavoro”. Un legame vincente per fronteggiare la disoccupazione giovanile secondo Lo Bello. “Certamente una parte di disoccupazione -spiega- è legata alla crisi economica, ma c’è anche una componente che dipende da uno scarso orientamento dei nostri giovani sia nella scuola secondaria che nelle università. Una mancanza che possa scegliere posti che hanno poca risposta nel mercato del lavoro”.
Un esempio virtuoso, allora, potrebbe essere la Germania, dove “la disoccupazione giovanile è stata praticamente azzerata anche grazie ad una formazione che alterna il percorso scolastico con la pratica nelle aziende. I nostri giovani, invece, si affacciano sul mercato un paio di anni dopo rispetto ai loro coetanei di altri Paesi e, spesso, senza aver mai conosciuto un’azienda. Non c’è dubbio -assicura il vicepresidente nazionale di Confindustria – che alternare la formazione teorica con la pratica durante il percorso scolastico può contribuire ad abbassare il tasso di disoccupazione tra i giovani in Italia. Anche di questo -conclude Lo Bello- discuteremo nell’incontro in programma nei prossimi giorni con il ministro Carrozza”.
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