Uno degli effetti della pandemia è stato l’accordo tra il Ministero dell’Istruzione e il Cnop (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi) che ha dato vita a un protocollo di intesa finalizzato alla creazione di uno sportello di ascolto psicologico dello studente o del genitore per un confronto su un eventuale disagio del figlio. In altre parole, si sfati uno stereotipo: lo sportello di ascolto non è uno sportello di psicoterapia del genitore. Non ci si rivolge allo psicologo a scuola per la propria ansia, quello è un contesto psicoterapeutico.
In ambito scolastico il focus è l’alunno che interagisce nella scuola ed entro le mura domestiche. E in questo contesto il ruolo del genitore è quello di segnalare un problema. Ma che tipo di segnalazioni? Attorno a quali aspetti ruota lo sportello psicologico scuola?
L’Ordine degli psicologi qualche settimana fa si è espresso sulla questione scuole aperte o scuole chiuse, sottolineando che per valutare le due opzioni “non si possono fare solo valutazioni economiche o epidemiologiche, ma queste insieme ad altre,” sostiene il Presidente David Lazzari. “E questo vale soprattutto per le scuole dei più piccoli, dell’infanzia e primarie, che sono fondamentali. Per le esigenze di sviluppo psicologico di quelle età e l’impatto che hanno i vissuti di questa fase nella costruzione della persona adulta.” E continua: “Le decisioni su aperture e chiusure devono tener conto anche di questi aspetti”.
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