Insieme al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e all’attore Massimo Ghini, è stato ospite della giornalista Maria Latella all’interno del programma di Rai3 “A casa di Maria Latella“, lo psicologo Matteo Lancini che ha discusso in merito alle nuove tecnologie a scuola.
Lancini ha innanzitutto detto la sua in merito alla petizione di pedagogisti e vip che chiedono al Governo di vietare l’uso di social e smartphone ai minorenni: “Sono critico verso questa petizione. Non è stato Internet a chiudere i cortili e non fare usare i palloni. A che età dare il cellulare? L’età è soggettiva. Il cellulare non è più un oggetto”.
Ed ecco cosa bisogna fare a suo avviso: “Bisogna chiudere i gruppi WhatsApp dei genitori e vietare l’ingresso del cellulare agli adulti che a scuola fotografano i bambini alle recite”.
“Non si può dimostrare che i ragazzi hanno l’ansia a causa del cellulare. C’è una complessità. Il problema è l’alternativa. I ragazzi vanno su Internet perché si sentono soli in mezzo agli adulti. La dipendenza da social non esiste in nessun manuale diagnostico, solo quella da videogiochi”, ha aggiunto.
E, poi, sulla riforma del voto in condotta: “Chi ‘rompe’ a scuola lo si vuole allontanare, è più facile dire vattene”, ha concluso.
Sì al divieto di uso di cellulare per i minori di quattordici anni e all’iscrizione sui social media per i minori di sedici: questa la richiesta contenuta nella petizione lanciata da personalità di primo piano del mondo della pedagogia, dell’educazione e della cultura, della psicologia dell’arte e del cinema.
Da Daniele Novara ad Alberto Pellai, da Pierfrancesco Favino a Carlotta Natoli, sono tante e in aumento le persone che chiedono al governo di “impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16”.
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