Intorno alla vicenda dello sciopero del 18 dicembre si sta sviluppando un piccolo giallo.
Per il momento solamente lo Snals ha confermato la protesta mentre sembra che i sindacati confederali stiano a guardare.
E’ pur vero che un comunicato congiunto datato 13 dicembre e intitolato "In assenza di convocazione dal governo sarà ancora sciopero" sottolinea come "solo una convocazione da parte del governo nelle prossime ore possa consentire di dare risposta alla mobilitazione ed alle iniziatrive in atto nella scuola".
"I pesanti sacrifici economici sostenuti dal personale della scuola, con la massiccia partecipazione agli scioperi del 9 ottobre e del 7 dicembre – prosegue il breve comunicato – sono la chiara testimonianza del disagio di una categoria che reclama risposte precise alle richieste sostenute da CGIL CISL UIL Scuola".
Ma è proprio sulla questione della convocazione del tavolo della trattativa che le ombre sono dense: si parla di una convocazione per sabato 16 che però potrebbe essere spostata al giorno 18, ma è un po’ inconsueto che un incontro del genere sia programmato proprio per un giorno di sciopero.
Il fatto è che nei quartieri generali dei Sindacati confederali e dello Snals si sta con il fiato sospeso in attesa di conoscere l’esito delle elezioni per le RSU sul quale è ormai concentrato l’ interesse generale.
E sono già in molti a pensare che – conclusa bagarre elettorale – saranno tutti pronti a sottoscrivere l’accordo con il Governo.
D’altronde la situazione è complicata dal fatto che nel frattempo le risorse certe per la scuola non sono aumentate in modo significativo: la legge finanziaria sembra ormai blindata, mentre le opposizioni sottolineano come – in precedenza – nessun altro Governo abbia mai dovuto "incassare" un’ondata di scioperi nella scuola così massiccia come questa.
Intanto nelle scuole non è affatto chiaro se lo sciopero debba intendersi proclamato, revocato o sospeso, ma è possibile che nella giornata di venerdì 15 la situazione si chiarisca.
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