Come è noto Anief ha proclamato un nuovo sciopero della scuola per il prossimo venerdì 15 novembre, al quale dovrebbero partecipare anche, con una manifestazione a Roma, gli idonei del concorso scuola Pnrr.
Tuttavia, nella piattaforma annunciata da Anief ci sono due questioni che andrebbero meglio esaminate e su cui occorrerebbe in qualche modo discutere: l’età pensionabile e il riscatto degli anni di laurea.
Relativamente al primo punto, fa notare Anief, è concesso alle forze armate l’uscita anticipata dal lavoro, essendo questo ritenuto usurante. In altre parole, le pensioni militari potranno essere erogate (almeno fino a fine 2025) a chi ha:
Sul sito dell’Inps è riportato:
In assenza dell’emanazione del regolamento di armonizzazione previsto dall’art. 24, comma 18, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, il personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico consegue, per il biennio 2023-2024, il diritto alla pensione di anzianità al raggiungimento dei seguenti requisiti:
41 anni da adeguare agli incrementi della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2025; anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con un’età di almeno 58 anni da adeguare agli incrementi della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2025; raggiungimento della massima anzianità contributiva corrispondente all’aliquota dell’ottanta per cento, a condizione che essa sia stata raggiunta entro il 31 dicembre 2011 (attesa l’introduzione del contributivo pro rata dal 1° gennaio 2012) e in presenza di un’età anagrafica di almeno 54 anni da adeguare agli incrementi della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2025.
C’è inoltre un’altra concessione nelle pensioni delle Forze dell’Ordine e Armate che viene chiamata “promozione del giorno dopo”. Essa consiste nel dare una promozione a chi si accinge ad andare in congedo definitivo: al capitano, per esempio, vengono concessi i gradi di maggiore, al maggiore di colonello e così via. Non è chiaro se è contemplato il relativo riconoscimento economico.
E non solo, ma allo “status militare” è giustificata la gratuità del riscatto del corso di laurea.
Il Tar Liguria (sentenza 554/2024) ha chiarito che se per la nomina a ufficiale militare sia stato richiesto il diploma di laurea o titolo equipollente gli anni di durata del corso di studio universitario devono essere conteggiati senza oneri agli effetti pensionistici e stipendiali: gratuitamente.
In altri termini il Tar della Liguria con tale sentenza , stabilisce di attribuire “il diritto al riscatto gratuito del periodo di studi universitari in presenza di due requisiti, id est che il richiedente ricopra la qualifica di ufficiale militare in servizio permanente effettivo e che, per la relativa investitura, sia stata necessaria la laurea; non occorre, invece, che provenga dai ruoli inferiori o da carriere civili, potendo essere già ufficiale in s.p.e. del ruolo speciale ad esaurimento, per il quale la laurea non era condizione di accesso oppure ufficiale in s.p.e. entrato in servizio prima dell’istituzione del ruolo normale e rimasto in detto ruolo grazie al titolo di studio accademico. Tale interpretazione estensiva si appalesa coerente con la ratio dell’art. 32 cit., che mira a compensare quei lavoratori che hanno ritardato l’inizio della carriera per compiere un percorso di studi superiori, dei quali l’Amministrazione militare si avvantaggia adibendoli ad una funzione per la quale è richiesta la laurea: pertanto, la norma si applica non soltanto quando il titolo accademico sia indispensabile per acquisire in via originaria lo status di ufficiale in s.p.e., ma anche nei casi in cui risulti funzionale agli sviluppi di carriera successivi all’immissione in servizio”.
Difficile dire se nella piattaforma dello sciopero del 15 novembre queste due, fra le altre, richieste dell’Anief: età pensionabile e riscatto della laurea a titolo gratuito, abbiano una loro effettiva possibilità di successo o non facciano parte invece di un pacchetto di cui non si avrà mai lo svelamento.
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