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Lo sciopero non “tira” più, ora la protesta corre sul web

Ricordate l’ultimo sciopero unitario dei sindacati della scuola? Era il 30 ottobre del 2008, sono passati meno di tre anni ma sembrano trenta. Dopo quello sciopero, che portò nelle strade di Roma un milione di lavoratori e studenti, si sono perse le tracce di adesioni degne di nota. Certo, le occasioni non sono mancate: in diverse occasioni sindacati di base e Flc-Cgil hanno chiesto a docenti e Ata di incrociare le braccia. Sistematicamente, però, si sono fermati non oltre il 3-4% dei dipendenti in servizio. 
Le percentuali di adesione si sono dimostrate così modeste al punto di trasformarsi in ghiotte opportunità per i ministri Gelmini e Brunetta per sottolineare l’isolamento dei contestatori. I sindacati hanno incassato il colpo. Ed alcuni hanno deciso di cambiare strategia: anziché indire nuovi scioperi, che avrebbero rappresentato altri pericolosi boomerang, hanno studiato nuove modalità di protesta. Come gli scioperi degli scrutini di fine anno escogitati dai Cobas: astensioni lavorative di poche ore che hanno di fatto ottenuto il massimo risultato (slittamento delle operazioni di qualche giorno e risonanza mediatica).
La Gilda degli insegnanti, invece, ha deciso di soddisfare le istanze della base, senza prestare il fianco a pessime figure, cercando tra i benefici derivanti dalle nuove tecnologie: consapevole del forte appeal che suscitano blog, chat e forum di settore, il sindacato autonomo ha promosso per mercoledì 28 settembre una mobilitazione via internet. In pratica in molte delle scuole italiane, di ogni ordine e grado, migliaia di docenti si collegheranno da Nord a Sud in diretta web: per il secondo anno consecutivo si riuniranno e confronteranno per rilanciare la mobilitazione contro i tagli e discutere sulle due proposte di legge avanzate dal sindacato riguardanti l’istituzione di un’area contrattuale specifica e del Consiglio superiore della docenza.
Oltre a quella dei tagli – ha spiegato il coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio – ci sono altre questioni che infiammano la platea degli insegnanti, fra cui i ritardi nelle assegnazioni provvisorie e nella pubblicazione delle graduatorie dei supplenti, con conseguenti continue girandole di docenti. La Finanziaria, inoltre, colpisce ancora la scuola, bloccando i contratti fino al 2014. E poi non va dimenticato il problema del recupero degli scatti“. 
La Gilda ha anche annunciato di continuare a condurre contestazioni alternative: durante l’anno scolastico è previsto il boicottaggio delle gite scolastiche. Fino a che i sindacati non ritroveranno un minimo d’intesa sembrano queste le uniche strade percorribili per chi rappresenta dei lavoratori amareggiati, ma non più disposti a scioperare.

Alessandro Giuliani

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