Giusto parlare di abitudini alimentari a scuola, di onnivori e vegetariani in classe? Un docente e scrittore, Christian Raimo, è stato attaccato da alcuni utenti del web per aver detto di aver discusso con degli alunni sulle conseguenze negative del consumo eccessivo di carne.
“Oggi ho fatto supplenza in una classe. Erano più o meno venti. Ho chiesto chi di loro fosse vegetariano. Nessuno. Ho chiesti quanti mangiassero carne tutti i giorni. Praticamente tutti. Quanti mangiassero carne più volte al giorno. Una buona metà. Quanta carne mangiassero a settimana, più o meno. Un chilo e mezzo, due. Chi ne mangiava di più ha calcolato nove chili a settimana, chi di meno di mezzo chilo. Abbiamo provato a calcolare quanti polli, maiali, mucche, servono a nutrire la nostra scuola ogni anno. Più di 100mila capi l’anno. Poi è suonata la campanella della ricreazione”, ha denunciato Raimo, che voleva sensibilizzare su queste tematiche.
L’insegnante è stato preso in giro e attaccato. C’è chi non crede che questo scambio sia avvenuto, chi pensa che questi numeri siano inverosimili. Ecco alcuni commenti e reazioni a queste parole:
“Non so chi sia costui, ma non mi pare particolarmente intelligente. Facciamo una basilare analisi del testo. Già parte male. ‘Ho chiesto chi di loro fosse vegetariano’: non ‘se’, ma ‘chi’. Il pensiero sotteso è che ‘mangiare solo vegetali è giusto e bello’. E perché mai uno ‘dovrebbe’ essere vegetariano? Il busillis è tutto qua. Nessuno ‘dovrebbe’ essere vegetariano. Siamo animali pacificamente onnivori, ma possiamo scegliere come alimentarci (entro certi limiti e nel rispetto delle nostre esigenze biologiche). E le scelte relative alla nostra individuale alimentazione sono e devono restare personalissime, non dettate da mode, tendenze, credenze, o peggio, imposizioni”.
“La smettete di fare i nazivegani e lasciate liberi gli altri di nutrirsi come vogliono?”
“Davvero nessuno si rende conto che in questa storia c’è chi ha sparato dei numeri completamente a caso?”
“Fortunatamente, in tredici anni di scuola pubblica ho sempre avuto insegnanti che in classe avevano voglia di far lezione. Non di giudicare me o gli altri per le abitudini alimentari”.
“Io li guardo i miei studenti, trasformarsi davanti ai miei occhi, da scriccioli a ragazzoni con una massa muscolare enorme”, ha poi aggiunto Raimo.
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