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Il creator digitale Davide Avolio, 25 anni, noto su TikTok per i suoi contenuti che hanno a che fare con la poesia e la letteratura, che sta per pubblicare un suo romanzo, ha parlato della sua esperienza a scuola in un’intervista a Il Corriere della Sera.
“Ascoltai i miei prof, poi la letteratura ha vinto”
“Leggere i versi dell’Iliade su TikTok? Genera straniamento: ecco perché sono diventato virale sui social”, ha esordito il giovane laureato in giurisprudenza “per imposizione”, per paura, instillata anche dai suoi docenti. “I professori al liceo mi terrorizzarono, quando dissi che avrei voluto iscrivermi a Lettere moderne mi risposero: ‘Con quella laurea farai la fame'”.
“Avevano torto: all’epoca li ascoltai, ma poi la letteratura ha vinto. Dopo essere stato proclamato dottore in Legge, mi sono iscritto di nuovo all’università: ho seguito quella che sarebbe dovuta essere la mia prima scelta”, ha raccontato.
Ecco qual è il suo modus operandi: “Io cerco solo di adattare la letteratura all’evoluzione dei tempi. Nei miei reels leggo poesie, ma sono attentissimo ai primi sei secondi del video: lì catturo l’attenzione, anche di chi non conosce Omero. Io sono favorevole al seguire i trends, ma bisogna bilanciarli con la letteratura. Trovare un equilibrio: non ‘abbassare’ la poesia al canale social e, al contempo, non renderla elitaria. Lo ammetto: non è facile”. TikTok e Instagram sono percepiti come contenitori di frivolezza. Nessuno lo aprirebbe mai con l’idea di ascoltare l’Iliade di Omero. Eppure, quando lo si fa ‘sfruttando’ le tecniche dei social gli utenti apprezzano…anche quelli che difficilmente leggerebbero il poema epico. Questa è una vittoria”.
“La poesia è morta? No, è più viva che mai. Ha solo dei nuovi canali di trasmissione. Secoli fa gli aedi la urlavano davanti alle masse riunite nelle piazze. Ora…”, ha aggiunto.
“Sono stato terrorizzato dalla società”
E, sull’intelligenza artificiale: “Non è una minaccia, almeno finché continuerà a non saper trasmettere l’anima umana in ciò che produce. Fino a quel momento è addirittura d’aiuto: la utilizzo come correttrice di bozze”.
A quanto pare il ragazzo voleva fare l’insegnante: “Sono stato terrorizzato dalla società. Ho sempre sognato di fare il docente, ma lo Stato sta rendendo quel percorso impossibile da realizzare. Quando, al momento degli orientamenti universitari, dissi ai miei professori del liceo di volermi iscrivere a Lettere, con l’idea di fare proprio il loro lavoro, mi dissero: ‘Cambia strada o sarai precario e povero a vita'”.