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Lo smartphone crea dipendenza, Valditara: a ricreazione tutti a guardare WhatsApp, insegneremo i pericoli dei device, il 90% dei genitori è d’accordo

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Il ministro dell’Istruzione continua nella sua lotta ad oltranza contro l’utilizzo del telefono cellulare a scuola e non solo: a distanza di due settimane dall’approvazione delle nuove linee guida di Educazione civica e dalla pubblicazione di una circolare che impone una “stretta” ulteriore sull’uso dei dispositivi a scuola, durante un intervento nella trasmissione Rai ‘Porta a Porta’ il professore Giuseppe Valditara ha detto che “dobbiamo essere realisti: il divieto completo di uso dei cellulari sarebbe auspicabile ma di difficile poi realizzazione. Perché controllare le famiglie diventa oggettivamente impossibile. Invece è importante innanzitutto partire dalle scuole” perchè avviino, ha proseguito, “una grande campagna di convincimento: abbiamo calcolato che ci sono almeno 50.000 giovani isolati dal mondo, che per frequentare un mondo virtuale non riescono nemmeno ad andare a scuola”.

Il numero uno del dicastero bianco ha quindi detto che il divieto degli smartphone a scuola fino alla terza media, anche se non assoluto, ha avuto anche il merito di aprire un “dibattito”, con i genitori che si sono espressi in modo entusiasta al 90%” perché “hanno capito che si ha a cuore la salute dei figli”.

Valditara ha aggiunto che “per la prima volta i genitori iniziano a sapere a quali danni vanno incontro i propri figli: la polizia postale mi ha parlato di adescamento di bambini anche di 8 anni lasciati soli con il cellulare. Vogliamo che con le nuove linee dell’educazione civica nelle scuole si insegnino anche i pericoli dei device e l’uso corretto dei dispositivi informatici”,

Quindi, Valditara si è soffermato sul perchè “la scuola vuole creare un momento di disintossicazione dal cellulare: la ricreazione era isolamento, una cosa è guardare negli occhi il compagno, un conto è comunicare con wathsApp, la scuola deve essere anche guardarsi negl occhi”.

Dopo avere ricordato che “ormai la scienza è univoca” sul fatto che “il cellulare fa male, il Ministro ha ribadito che occorre tornare ad “abituarci ad avere relazioni positive con i figli” e che dobbiamo anche “leggere una bella storia ai bambini quando li mettiamo a letto“.

In effetti, utilizzare telefono cellulare e device prima di addormentarsi, ancora peggio se direttamente a letto, sembra che peggiorino sia la qualità del sonno sia l’apprendimento.

Quindi si è soffermato sulle indicazioni “del dicembre 2022”, poche settimane dopo il suo arrivo sulla poltrona più importante di Viale Trastevere, quando “abbiamo vietato il cellulare in tutte le scuole per scopi non didattici, anche alle superiori”.

Infine, ha rivelato che ieri ha “incontrato la ministra dell’istruzione di Cipro, per concludere un memorandum importante, che ha molto apprezzato la decisione di vietare il cellulare a scuola: abbiamo pensato di preparare un documento da sottoporre a Bruxelles a tutti i ministri dell’Istruzione sul tema”. Anche perché alcuni Stati, come la Francia e la Svizzera, si sono avviati in questa direzione e anche al G7” dell’Istruzione ci fu un certo interesse.

Quindi, a concluso con una previsione più che ottimistica: “raggiungeremo facilmente, credo, un forte consenso”.