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Lo smartphone nuoce alla salute come le sigarette e l’alcol: in California divieto a scuola dal 2026, alle superiori d’accordo 3 prof su 4

Nessun ripensamento: in California, la patria della Silicon Valley, il governatore democratico Gavin Newson ha firmato il provvedimento, chiamato ‘Phone-Free School Act‘, che dà agli istituti scolastici massimo due anni, fino al 1° luglio del 2026, per adeguarsi alla nuova legge che limita l’uso degli smartphone in classe. Come abbiamo avuto modo di scrivere quasi un mese fa, la California è il quinto stato Usa a prendere una posizione “rigida” nell’acceso dibattito sull’uso dei telefonini da parte dei più giovani, vietandone infatti l’uso a scuola. Restrizioni simili, riguardo l’uso dei telefonini in classe da parte degli studenti, sono già state adottate dall’Indiana, dal Minnesota, dall’Ohio e dalla Virginia. Ma anche d Louisiana e Florida.

Gradualmente, quindi, per circa sei milioni di studenti di scuole pubbliche, collocati in quasi mille distretti scolastici della California, entro il prossimo biennio diventerà impossibile usare gli smartphone a scuola: la decisione, del resto, era stata presa nella seconda parte di agosto a Sacramento con l’appoggio dei democratici (in maggioranza) e dei repubblicani.

Il governatore democratico Gavin Newsom, aveva spiegato le ragioni ai presidi, sempre a metà agosto, con una missiva nella quasi si diceva “preoccupato per i rischi mentali e sociali” di tenere il cellulare a portata di mano nei campus e nelle classi.

“Sappiamo che l’utilizzo eccessivo degli smartphone aumenta l’ansia, la depressione e porta altri problemi di salute mentale – ha detto Newson – ma abbiamo il potere di intervenire. Questa legge aiuterà gli studenti a focalizzarsi sullo studio, lo sviluppo sociale e il mondo che li circonda piuttosto che su uno schermo quando sono in classe”.  

A breve, dunque, gli studenti della California potranno usare i loro dispositivi di comunicazione solo in caso di emergenza.

Un lancio Ansa del 24 settembre riporta, citando il Pew Research Center, che il New York Times ha scritto che il 72% degli insegnanti di scuola superiore e il 33% di scuola media sostiene che le distrazioni da smartphone in classe sono un problema serio.

Alcuni mesi fa Vivek Murthy, responsabile della salute pubblica statunitense, ha fatto un appello pubblico affinché i social media rechino un’etichetta, ‘nuoce alla salute’, proprio come si fa da tempo per le sigarette o l’alcol.

In Italia, intanto, ricordiamo che, anche dopo il pollice verso del Consiglio superiore della pubblica istruzione, le nuove linee guida di Educazione civica spiegano che fino alla classi di terza media comprese “occorre evitare” (ma non vietare) l’utilizzo del telefono cellulare in classe anche per motivi didattici.

Alessandro Giuliani

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