Una ricerca sul cervello pubblicata nel 2005 da R. Douglas Fields su Scientific American. Fields, dell’Istituto Nazionale per la Salute e lo Sviluppo del Bambino negli Stati Uniti, ha portato la squadra a investigare su come il cervello crea effettivamente un ricordo. La base biologica della memoria sta in un percorso di cellule collegate tra loro all’interno del cervello come in una rete. Il team di Fields si è concentrato su come ogni cellula è stata ‘accesa’, cioè attivata, e legata a alle altre cellule. I loro esperimenti hanno dimostrato che è il modo in cui vengono stimolate le cellule del cervello che le fa ‘accendere’ e collegare tra loro.
Sorprendentemente, non è la stimolazione costante e continua di una cellula a farla accendere: le stimolazioni devono essere separate da momenti vuoti in cui la cellula non viene stimolata. Il fattore importante non è dunque la durata della stimolazione bensì la distanza temporale tra le stimolazioni. Semplifichiamo: concentrarsi troppo senza fare pause non è produttivo! Ci vogliono almeno 10 minuti tra una stimolazione e la successiva affinché si determini un percorso di costruzione nella memoria a lungo termine!
Mette a frutto concretamente questa scoperta l’Apprendimento Intervallato (o Spaced Learning), proposto per la prima volta da Paul Kelley e sperimentato soprattutto alla Monkseaton High School nel Nord dell’Inghilterra. Lo Spaced Learning consente di massimizzare la concentrazione e il lavoro cognitivo degli studenti, focalizzando l’attenzione su di un particolare argomento, affrontandolo da punti di vista diversi e modalità di fruizione dei contenuti diversificate. Il metodo prevede una particolare articolazione del tempo della lezione, costituito, appunto, da momenti di input e intervalli, con lo scopo di far valere una teoria neuro-scientifica che sostiene che l’attenzione non si può sostenere per più di un determinato tempo e il cervello conserva ciò che gli viene ripetuto.
Occorrono attrezzature non sempre presenti nelle nostre scuole, es. difficoltà ad usare PPT (strumenti software come PowerPoint) e mancanza di spazi ampi e di materiale per le pause.
Altri punti di debolezza:
I PPT possono essere consegnati ai ragazzi, questo li aiuta nella preparazione, attenua problemi derivanti da DSA o da scarsa conoscenza della lingua italiana.
Inoltre, l’apprendimento intervallato aiuta molto i ragazzi a memorizzare le informazioni ed è utile per il recupero veloce di ragazzi rimasti indietro. In alcuni casi ha diminuito i problemi di disciplina.
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